Il primo cittadino: «Nella politica e nella vita bisogna rispettare la legge e la buona fede. Il resto sono chiacchiere»
“La politica nocerina tra Pd e dintorni“: così titola Manlio Torquato, sindaco di Nocera Inferiore, il post pubblicato nel pomeriggio su facebook, facendolo precedere da un richiamo all’evangelico “Chi è senza peccato scagli la prima pietra” posto in forma di hastag destinato a Twitter. L’evidente scopo è spegnere l’incendio violento divampato nel Pd dopo la pubblicazione delle intercettazioni sui brogli alle “parlamentarie” e la richiesta di dimissioni per tutti i coinvolti fatta dal coordinamento del Pd nocerino, che ieri abbiamo pubblicato.
Ecco il post del primo cittadino: «Il proverbio evangelico non riguarda solo la vita privata, perché in politica vale doppio. Nel leggere delle intercettazioni sui tesseramenti fasulli alle “primarie” Pd del 2012, a Nocera, un pò mi viene da sorridere. In parte perché mette una pietra tombale sull’affidabilità delle “primarie” come criterio per selezionare la rappresentanza politica, a tutti i livelli, anche municipali. In parte perché quanto abbiamo letto, al netto di eventuali e al momento inesistenti ipotesi di reato, è l’eterna storia dei tesseramenti nei partiti, tutti, da quando esistono (ed è la ragione per cui tanti non vi sono più iscritti; me compreso da oltre 15 anni). In parte perché non è che altrove stiano messi meglio. Del Centrodestra meglio non parlare, con quel che si è visto negli ultimi 10 anni in Campania o a Roma. E, dopo Quarto, per i 5Stelle pure. Se è legittimo che una parte interna di un partito contesti duramente un’altra fino alla richiesta di dimissioni; non saranno “primarie” fasulle a misurare davvero la qualità di una classe dirigente. Che passa invece per cose assai più serie: per la capacità di perseguire interessi generali e non di parte, di rispettare i cittadini, di non macchiarsi colpevolmente di reati (perché quelli incolpevoli sono dietro l’angolo per ciascuno, nella politica e nella vita, tranne che nel paradiso degli ingenui in malafede), di rispettare la legge (che vale più dei regolamenti delle primarie) e la buona fede. Il resto sono chiacchiere. di questi passi le elezioni le faremo direttamente nei Tribunali, i risultati li proclamerà qualche giornale. Siamo seri e pensiamo a quel che c’è da fare. Che è parecchio».