Il Minerva chiuse quando ci sei accorse che non era adatto a garantire la sicurezza degli spettatori. Sono sopratutto i ragazzi a lamentarne l’assenza
di Simona Falcone
«Angri ormai da molti anni è privo di cinema e quindi ci piacerebbe che riaprisse». Sono queste le parole che si sentono più spesso quando si chiede, ad un cittadino angrese, un opinione sulla mancanza di una sala cinematografica nel paese.
In origine, negli anni ’40, il paesino campano poteva vantare uno dei cinema più grandi della provincia di Salerno: il cinema Minerva. La struttura, in quanto cine-teatro, nel suo periodo di maggiore attività ha visto esibirsi diversi “mostri sacri” del settore, tra cui Sofia Loren, Alberto Rabagliati e Achille Togliani. Le sue porte vennero però chiuse nell’86 quando un incendio in un cinema di Torino mise in evidenza la carenza delle misure di sicurezza in diverse sale italiane, compresa quella angrese. Il costo dei lavori sarebbe stato troppo ingente e dunque si preferì optare per la chiusura. La struttura è rimasta abbandonata e inutilizzata, pur subendo alcuni interventi per la rimozione dell’amianto, fino alla primavera scorsa quando è stata utilizzata come sede di uno dei candidati sindaco durante l’ultima campagna elettorale. Sono sopratutto i ragazzi a lamentarne l’assenza: «Il cinema, da sempre è stato uno delle principali attrazioni per i giovani, ed averlo nel proprio paese sarebbe davvero conveniente sopratutto perchè, per poter comunque usufruire di tale attrazione, siamo costretti a spostarci».
Ed inoltre, dal momento che le strutture adibite all’intrattenimento svolgono di solito anche un ruolo importante come luogo di ritrovo, affermano: «A questo proposito volevamo sottolineare il fatto che nel nostro paese sono scarse, se non inesistenti, le attrazioni per i giovani». Qualcuno si concentra invece anche sul tipo di proiezioni che vorrebbe vedere: «Sarei sicuramente contento dell’apertura di un cinema, ma preferirei fosse di qualità. Sebbene mi renda conto che gestire un cinema è piuttosto impegantivo, non condivido l’opinione di chi si aiuta attraverso la proiezione dei soli film mediocri che ovviamente sono quelli che attirano più pubblico». È dunque evidente l’interesse dei cittadini rispetto alla riapertura di questo spazio, in particolare i più giovani concludono dicendo: «Speriamo che la nostra voce e le nostre idee arrivino a coloro che davvero potrebbero cambiare qualcosa in questa città».