Al liceo “Alberto Galizia”, sotto l’egida del Rotary, lo sport nelle sue dimensioni analizzato attraverso parole chiave dal campione olimpionico Daniele Masala
di Tania Pentangelo
“Lo sport è la vita e la vita può essere lo sport”. Così é terminato l’intervento di Daniele Masala (nella foto di apertura, a sinistra), campione olimpionico italiano di pentathlon, alla conferenza “Sport – Ambiente e salute tra passato e presente” organizzata dal Rotary Club Nocera Inferiore Apudmontem presso il liceo “Alberto Galizia”. Intervento che, attraverso l’utilizzo di parole chiave cementate a quella dello sport, ha voluto cogliere il senso stretto di quest’ultimo, stigmatizzando gli aspetti negativi e lasciando un messaggio importante ai più giovani.
Seme dello sport è il divertimento, ma affinché le proprie aspirazioni si possano proiettare in avanti è necessario impegno sia psico-fisico che economico. Un investimento che però fa economizzare: basti pensare ad una stima secondo cui in Italia per ogni persona che lo pratica nell’arco di tutta la propria vita si risparmiano circa duecento mila euro in spese sanitarie. Lo sport è determinazione e coraggio, necessari nella vita per raggiungere degli obiettivi, è volontà che fa acquistare sicurezza, fiducia in se stessi e negli altri. Ma parallelamente chi vi si approccia conosce la sofferenza, spesso mezzo importantissimo di formazione e crescita personale, e la delusione perché ci sono vittorie ma anche sconfitte che, se metabolizzate nel modo giusto, possono essere di grande stimolo.
«Molto spesso i giornalisti mi chiedono quale sia stata la più bella vittoria che abbia ottenuto ed io rispondo: “La prossima”, perché non possiamo pensare che le nostre vittorie migliori siano solo quelle passate. Le vittorie sono obiettivi che ci poniamo e che non per forza devono essere il gradino più alto dell’Olimpiade o del Mondiale, bisogna sempre cercare di migliorarsi. A mio parere la vita non si divide tra vincenti e sconfitti ma tra corretti e scorretti», ha affermato il pluripremiato. E con queste parole, ha voluto non solo incoraggiare, ma, in qualità di presidente nazionale della commissione di controllo antidoping del CONI, anche sottolineare quanto valori etici come l’onestà e il rispetto delle regole siano fondamentali. Perché lo sport é anche contaminazione e fenomeni come il doping, ovvero l’utilizzo di preparati chimici con lo scopo di potenziare la prestazione sportiva, lo uccidono e in alcuni casi rubano la vita agli atleti stessi. “La verità e l’esperienza saranno usati come antidoto” e con la parola “ottimismo” ha chiuso questo cerchio di emozioni.
Paolo Attianese, presidente del Rotary (nella foto a destra), invece ci dice: «Questa è una delle tante iniziative promosse quest’anno dall’associazione, e quella di stasera, in particolare, è stata una lezione magistrale, che ci ha fatto conoscere uno sportivo non solo come colui che ha vinto medaglie ma soprattutto come uomo portatore di concetti e cultura. Ci ha fatto capire quanto sia importante vivere non solo i successi ma anche le sconfitte e in queste trovare sempre la forza di reagire e andare avanti».
Dunque lo sport mette in moto non solo le persone ma anche le loro idee, è scuola di vita.