Domenica 14 febbraio il circolo culturale di via Amato ospiterà l’esposizione delle foto di Carmine Orlando, un promettente talento nostrano dello scatto

di Tania Pentangelo

Street life” è il nome della mostra fotografica, ad ingresso libero, che si terrà al Moss di Nocera Inferiore domenica 14 febbraio a partire dalle ore 20. La rassegna è composta da sedici fotografie in bianco e nero (una riprodotta in questo articolo), distribuite in quattro gruppi da quattro, ognuno con un tema, e selezionate seguendo come unico filo conduttore la vita.

L’artista é Carmine Orlando (nella foto), giovane e talentuoso fotografo nocerino, classe 1986, attualmente anche collaboratore della nostra testata.
La sua passione nasce in tenera età, sfogliando gli album di foto del padre, anche lui cultore della fotografia: una passione rimasta sopita per tanto tempo e poi riscoperta all’età di venticinque anni con l’acquisto della prima macchina fotografica.
Fotografo “di strada”, di ciò che è quotidiano e reale. Quasi totalmente autodidatta, scatta istintivamente, rubando attimi che potrebbero passare inosservati. Le sue foto sono immediate, ricche di pathos, affreschi che raccontano i nostri tempi. «Il mio obiettivo è quello di ricreare un ricordo, non solo per chi guarda ma soprattutto per me. Cerco di suscitare un’emozione che non esprimo direttamente nella foto, perché mi piace lasciare sempre spazio all’immaginazione dell’osservatore» afferma.
La mostra rientra in uno dei due cicli proposti dal circolo culturale e nello specifico in quello che prende il nome di “Diario di viaggio”. A tal proposito l’organizzatrice Simona Pagano ci dice: «Il viaggio è la forma più immediata dell’esperienza della scoperta. Non è solo una curiosità verso “l’altro” che spinge la persona ad intraprenderlo ma anche verso se stessa. Attraverso il viaggio si riconoscono i propri limiti e le proprie competenze, ci si rimette in gioco continuamente. Noi pensiamo che questo tipo di esposizione fotografica metta in luce non solo il percorso fatto dall’autore, ma faccia riflettere anche noi spettatori. Nella fotografia di Carmine c’è un forte uso del bianco e nero che rende i momenti di vita metropolitana che rappresenta molto suggestivi. Con l’utilizzo di questo tipo di tecnica e attraverso la prospettiva, il messaggio diventa anche fortemente emotivo: si coglie proprio un’emozione, anche quella dell’autore. Inoltre ricorrendo a più livelli di fuoco dà vita ad una stratificazione dell’immagine che porta ad una riflessione anche introspettiva molto profonda».
Un momento d’incontro stimolante, dunque, in uno spazio informale e non settoriale che attraverso la contaminazione crea crescita culturale e sensibilizza chi vi si approccia.

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