L’allenatore del Città di Nocera fiero della prestazione dei suoi ragazzi, vittoriosi nella finale di Coppa Campania contro la Sessana: «E’ venuto fuori lo spirito d’acciaio del gruppo. Non abbiamo mai mollato di un centimetro»
di Domenico Pessolano
Sì, missione compiuta. Il Città di Nocera vince la coppa Campania d’Eccellenza e Promozione e approda alla fase nazionale del torneo, viatico fondamentale per il ritorno in serie D.
Decisiva è stata la vittoria di oggi, ottenuta nella finale contro la Sessana, disputata allo stadio “Partenio – Adriano Lombardi” di Avellino. Grandissima prova di forza quella dei molossi, che hanno regolato la compagine casertana con un secco 0-2, firmato dalle reti di Piero Ciotti e di Pasquale Carotenuto.
Si gode il successo il tecnico del Città di Nocera Vincenzo Maiuri, allo stesso tempo consapevole di non aver centrato ancora l’obiettivo promozione: «Alzare una coppa è sempre una grande soddisfazione. Questa finale è per noi resta comunque un punto di partenza. Il nostro obiettivo è il salto di categoria, e per compierlo dovremo giocare ancora molte partite in questa competizione».
Già, ancora molte partite, da affrontare con lo spirito con il quale la squadra è scesa oggi in campo: «Abbiamo messo nella gara uno spirito d’acciaio, la forza e la compattezza di questo gruppo hanno fatto la differenza. Non abbiamo mai mollato di un centimetro. Inoltre, quello che ha reso ancora più prezioso il nostro successo è stata la volontà di prendersi tutti i rischi possibili, componente fondamentale in una finale». La gara è stata seguita dal primo all’ultimo minuto dai tifosi rossoneri presenti al “Partenio”, il cui calore gratifica tanto il mister rossonero: «E’ emozionante toccare con mano l’affetto dei nostri supporters. Ci hanno dato tante motivazioni nel corso dell’ultimo periodo, vogliamo ripagarli con grandi risultati». Per chiudere, Maiuri ha sottolineato nuovamente la maturità dei suoi ragazzi e la loro voglia di crescere: «Ho la fortuna di lavorare all’interno di un gruppo dedito al mestiere in tutte le sue minime sfaccettature. I ragazzi rendono la mia vita di allenatore molto più semplice. Non posso far loro altro che i complimenti».
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