Un esposto del comitato assegna al Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, quattordici giorni per ripristinare le corse che esistevano prima del crollo della villa a Portici
«Non chiediamo la luna: solo che vengano rispettati i diritti dei pendolari che sono prima di ogni altra cosa cittadini». Così Luigi Antonio Villani (nella foto), del comitato “Gruppo pendolari linea storica Napoli – Salerno” ci motiva l’ennesima azione a difesa dei diritti di chi viaggia su strada ferrata che da il nome al gruppo.
Una nuova diffida è stata infatti consegnata al Governatore (e assessore ai trasporti) della Regione Campania Vincenzo De Luca, ma anche al presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per le infrastrutture, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli. Ove entro quattordici giorni – secondo quanto si legge – non si adempia alle richieste, si procederà a formalizzare le denunce del caso.
«Vogliamo anche tener conto degli impegni che possa avere il Governatore – continua Luigi Villani – ma i disagi per i viaggiatori stanno diventando davvero insopportabili. Ad esempio, come è riportato nella diffida, negli anni ’70 da Nocera Inferiore si raggiungeva Napoli in soli 23 minuti mediante i treni cosiddetti “direttissimi”, mentre adesso nella migliore delle ipotesi per lo stesso tragitto si impiegano, se non si verificano ritardi e soppressioni, ben 55 minuti. Tempo compatibile con la velocità dei treni nel terzo mondo».
Ma quali sono, alla fine, le richieste del Comitato?
«Null’altro che il ripristino dell’orario e delle corse che erano in essere nel famigerato giorno dell’incidente che ha interrotto la linea fino al 15 aprile dello scorso anno: gli orari vigenti al 4 febbraio 2014, insomma. In ordine invece alla sostituzione dei treni più che fatiscenti e causa essi stessi di altri ritardi e soppressioni pluriquotidiane, si possono recuperare treni quasi inutilizzati che viaggiano su altre linee regionali».
Villani non parla per sentito dire: ha dati, statistiche e numeri precisi: «Sulla linea ferroviaria ad alta velocità a monte del Vesuvio – nel solo percorso di andata giornaliero feriale tra Salerno e Napoli – circolano ben 49 treni di diversa tipologia e di buona qualità, di cui ben 18 regionali diretti, mentre sempre nello stesso percorso di andata giornaliero feriale, sulla linea ferroviaria storica circolano solo 30 treni metropolitani, solitamente vetusti ed alquanto inefficaci. Si deve smettere – conclude Luigi Antonio Villani riprendendo le parole dell’esposto – una volta per tutte di ritenere in modo del tutto irrazionale ed ingiusto che i salernitani siano diretti solo a Napoli e che i napoletani siano diretti solo a Salerno».