Domani, per ricordare i caduti durante l’olocausto, si esibirà in una ‘lezione-concerto’, al teatro dell’Istituto “Alberto Galizia”
di Anna Vittoria Fattore
“C’è chi si esprime a parole, chi con la musica”. Non potrebbe esserci citazione più azzeccata per Antonio Amato, 25 anni, violoncellista che sta animando Nocera Inferiore, e non solo, da un po’ di tempo.
-Come hai cominciato il tuo percorso musicale?
«Da piccolo giravo per casa alla ricerca di qualcosa che potesse ispirarmi. I miei genitori non hanno mai esitato ad appoggiarmi in questa ‘caccia al tesoro’ e, dopo essermi guardato intorno, ho trovato il violoncello».
-È stato difficile conciliare lo studio dello strumento con tutte le altre priorità?
«In classe prendevo qualunque cosa e facevo finta di suonarla, cercando sempre di non trascurare gli studi scolastici. Malgrado le altre priorità, ho sempre saputo che la mia strada l’avrei percorsa con un archetto in mano».
-È stato difficile il tuo percorso?
«Lo è stato e lo è ancora: nessun obiettivo è semplice da raggiungere. Le difficoltà però non mi hanno impedito di conoscere persone splendide come Marin Cazacu, docente del Conservatorio di Bucarest ed Ilie Ionescu, mio mentore e violoncellista davvero rinomato».
Domani Antonio, per ricordare i caduti durante l’olocausto, si esibirà in una ‘lezione-concerto’, al teatro dell’Istituto “Alberto Galizia” di Nocera Inferiore, alle ore 16.
-In cosa consiste questa ‘lezione-concerto’ e cos’hai in programma sul territorio, dopo il 28 gennaio?
«Voglio che le persone smettano di sottovalutare la musica. La mia esibizione, che sarà preceduta dagli alunni dell’Istituto Galizia, non sarà un qualcosa di passivo. Ho intenzione di coinvolgere il mio pubblico in tutto e per tutto. Riguardo ai nuovi eventi, ho in programma un concerto al Punto Lab, in via Castaldo 29, il 21 Febbraio».
Inoltre, il violoncellista ha anche un trio: ‘Salerno Piano 3’, chiamato così proprio per rivendicare le proprie radici. Da una piccola cameretta piena di pece nell’aria (ndr: polvere che si mette sull’archetto per far sì che quest’ultimo, scivoli sulle corde) al conservatorio e poi a teatri di fama internazionale. Ecco cosa ci offre il nostro territorio, ecco cos’è uscito da Nocera Inferiore: un artista ricco di voglia di fare, di perseveranza, di passione. Un musicista che vuole elevare le sue origini, facendo sì che esse siano sempre un punto di forza.