L’intervento di una docente del liceo Bonaventura Rescigno di Roccapiemonte, che intende manifestare apprezzamento ai suoi studenti per una recente iniziativa

Il vero senso della parola assemblea studentesca: lo hanno capito i ragazzi del Bonaventura Rescigno di Roccapiemonte, creando un momento di dialogo condiviso, volto alla crescita umana.
Dopo tanti anni, possiamo affermare di aver rivisto lo spirito costruens di questa generazione, perché con grande tenacia i rappresentanti degli studenti del nostro liceo hanno voluto ridare dignità ad un momento essenziale della vita degli studenti: l’assemblea d’Istituto.

Molti di noi insegnanti hanno dimenticato il valore che, in un lontano passato, ha avuto per le generazioni silenti, senza diritti, senza una famiglia iperprotettiva questa grande conquista ed hanno assistito alla trasformazione camaleontica di un momento sociale, in un giorno leggero, di semplice svago.
Il cambiamento ci ha colpito, ma non ci ha spaventato, lo abbiamo guardato con disgusto e amarezza, commentando apaticamente che i ragazzi non riuscivamo a comprendere la vera essenza di quel diritto/dovere esercitato senza neanche sapere perché.
I giovani, però, anche quando non ascoltano, sentono e quando sentono capiscono ed agiscono, con la tenacia e la forza tipica dei giovani e ricostruiscono dalle macerie. Così i nostri studenti hanno dato uno scossone al passato e hanno cercato di dimostrare le loro capacità e competenze ed eccoli, non solo, a discutere seriamente e in modo dialettico nelle loro assemblee, ma addirittura creare un vero e proprio evento. Hanno invitato il professore Giovanni De Feo dell’Università di Salerno ed hanno dato vita ad un momento di grande vivacità e partecipazione. Hanno realizzato una conferenza/ dibattito, o per meglio dire, una performance sui problemi ambientali, esposti non dall’alto, con un tono melodrammatico, ma con l’empatia spontanea di chi ama il proprio lavoro e crede nei giovani.
Grazie ragazzi, e parlo qui a nome di tutti i miei colleghi, per aver dato a tutti i vostri docenti una “lezione di buona scuola”.

Antonella Negri

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