Quarto appuntamento con il progetto territoriale sponsorizzato dall’associazione Polis SA. Ieri sera, ospite il primo cittadino di Scafati. Tra gli argomenti trattati anche una personale visione d’insieme sul territorio dell’Agro

di Carmine Vitale

Si è tenuto ieri, presso la sede operativa di Polis SA, il quarto appuntamento con la rubrica “A colloquio con il territorio”. Ospite il primo cittadino della città di Scafati, Pasquale Aliberti che, dopo esser stato protagonista di vicende burrascose, si è prestato a rispondere alle tante domande sul suo futuro di politico e operatore territoriale.

Inevitabile un passaggio sulle indagini in cui è stato coinvolto nell’ultima parte del 2015, che Aliberti ha così chiarito: «L’indagine che mi è stata fatta, e che è tuttora in corso, si basa esclusivamente su dichiarazioni rese. In effetti non esiste un fatto per cui io sono indagato ed è per questo motivo che sono ancora il primo cittadino di Scafati». Dichiarazioni roventi, poi, sono fioccate anche all’indirizzo della propria minoranza di governo, definita «manchevole della dignità del confronto», proprio perché – come ha sottolineato Aliberti – erano stati creati presupposti affinché ci fossero le sue dimissioni e, dunque, la possibilità di ricandidarsi e confrontarsi con l’elettorato scafatese nella prossima tornata elettorale. Ipotesi, però subitaneamente bocciata dalla minoranza che aveva chiesto dimissioni spontanee da parte del primo cittadino e quindi impossibilità di candidarsi nuovamente alle amministrative.
Un rebus complicato, quello che attanaglia Scafati, e che mette in mostra le grandi difficoltà politiche e di gestione che sta vivendo la città negli ultimi mesi, ma che non hanno scoraggiato il primo cittadino che ha infatti dichiarato di voler «completare il mandato e lasciare un segno ancor più indelebile nella storia della propria gestione amministrativa».
Una riflessione necessaria anche sul vasto territorio dell’Agro, le cui criticità sono state spesso oggetto di discussione da parte di Aliberti e che ha rintracciato nelle tematiche della viabilità e degli insediamenti produttivi. Alla domanda su come far fronte alle tante difficoltà che solcano questa macroarea, il primo cittadino scafatese ha risposto: «Sono stato e sarò sempre uno dei feroci sostenitori del progetto relativo ad un’unica grande area metropolitana dell’Agro, in grado di accomunare un bacino d’utenti di circa 300.000 abitanti e dove tutti le zone interessate possano comunque mantenere intatta la propria identità – ha spiegato – Purtroppo pochi amministratori hanno questa visione d’insieme e si tende sempre più a curare solo il proprio orticello precludendosi opportunità importanti che oggi provengono soprattutto dalla Comunità Europea in relazione a grandi aree proprio come quella dell’Agro». Proprio sulla tematica dei fondi europei, poi, ha chiosato: «La città di Scafati ha intercettato fondi e realizzato opere milionarie negli ultimi anni. Probabilmente sarò stato più accorto degli altri amministratori locali ma credo sia un passo fondamentale per le nostre comunità il ricevere sostegno dal governo europeo»

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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