Alla sua seconda partecipazione, l’istituto angrese ha ripercorso i luoghi storici e caratteristici del mondo romano servendosi della sua colonia campana più rappresentativa

di Simona Falcone

Anche l’istituto classico-scientifico angrese ha partecipato, ieri, alla notte nazionale del liceo classico, manifestazione che ha come scopo la rivalutazione della cultura classica e la sua diffusione anche tra le più giovani generazioni.
L’evento, durato dalle 18:00 alle 24:00, ha avuto come obiettivo il dimostrare la mai reale lontananza tra il mondo romano e quello moderno, ed ha visto tutto il corpo scolastico partecipare alla creazione di una Pompei Imperiale.

L’istituto è stato allestito riproponendo alcuni ambienti tipici della città campana e tutti gli alunni hanno indossato abiti dell’epoca, dovendo impersonare negli spettacoli proposti i più noti personaggi romani.
Il pubblico è stato invitato a seguire un determinato percorso in modo che potesse apprezzare la particolarità delle diverse rappresentazioni e sopratutto il modo in cui lo spazio scolastico era stato preparato, sfruttando la forma e la dimensione di ogni piano in relazione allo spattacolo da mettere in scena.
Al piano d’entrata, per accogliere i visitatori, è stato allestito un Peristilio, una struttura di colonne circondante uno spazio delimitato. All’interno di tale costruzione alcuni alunni a distribuire dépliant contenenti informazioni sull’evento e sulla posizione delle diverse esibizioni. Passato il Peristilio, nel lungo corridoio ricreata una stradina dell’epoca sulla quale si affacciavano un termopolio, che oggi potremmo quasi definire un bar, una fullonica, cioè la bottega all’interno della quale venivano lavate e smacchiate le vesti, un panificio e una schola.
Salendo al secondo piano, ci si è trovati davanti alla ricostruzione del Foro e di alcune delle sue attività. Due delle aule poste sul corridoio proponevano la rappresentazione della morte di Cesare e di un matrimonio Romano mentre in una terza aula veniva proiettato un filmato sull’eruzione del Vesuvio. Dal lato apposto, l’aula magna era stata rivisitata per dar vita ad un teatro in cui andavano in scena i Maenechmi di Plauto e una tragedia in diretta.
Il terzo piano rappresentava il Phanteon, nelle aule utilizzate si poteva assistere al giuramento di Ippocrate, ai miti di Amore e Psiche, Apollo e Dafne, Piramo e Tisbe e in una quarta aula, per ricordarsi di essere figli del proprio tempo, gli alunni proponevano uno spettacolo in cui le dee giocavano a contendersi Zeus come nella trasmissione Uomini e Donne.
Infine al piano terra, nella biblioteca era stato ricreato l’Averno, ossia il luogo delle anime romane e greche, in cui si ripercorrevano le storie di Enea, Didone, Anchise, Orfeo ed Euridice. Dalla parte del corridoio invece era stato curato un apposito spazio da dedicare alla simulazione di duelli tra gladiatori.
Era previsto che la manifestazione venisse aperta da un corteo che sarebbe dovuto partire alle ore 17:00 da piazza Doria, annullato però a causa del maltempo.

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