Lo spettacolo teatrale avrà luogo venerdì a Villa Calvanese e vedrà protagonisti gli attori della compagnia di san Michele Arcangelo, parrocchia di Nocera Superiore
di Federica Pepe
Tutto pronto per una serata di divertimento assicurato a Castel San Giorgio, pronta ad ospitare a Villa Calvanese, venerdì 18 dicembre, la commedia «Li nipute de lo sinneco» nella versione della compagnia teatrale della parrocchia di San Michele Arcangelo di Nocera Superiore. La storia è incentrata sulla storia di un sindaco e dei suoi due nipoti che, pur di accaparrarsi ciò che spetta loro in termini di eredità, sono disposti a scambiarsi le rispettive identità. Un mix perfetto tra umorismo e antichi valori nei quali dominante è la figura patriarcale espressa imponentemente nella figura del contadino interpretato da Franco Coppola.
Quest’ultimo rivela il segreto per non emozionarsi eccessivamente una volta sul palco: «il pubblico non deve essere mai guardato, non devi farti condizionare, ma devi esprimere ciò che sei pur seguendo il copione».
Una commedia piacevole si direbbe, viste le volte in cui la stessa è stata ripetuta e apprezzata. Non ultima, infatti, l’esibizione durante l’estate scorsa presso il parco archeologico di Nocera Superiore dove ha visto la presenza di un pubblico cospicuo ed entusiasta.
È palese che dietro tale attività vi sia un’importante passione. A tal proposito, Luigi Ferrentino, il sindaco protagonista della commedia, spiega che «i motivi per i quali si investono tempo ed energie per il teatro sono svariati: in primis per la forma artistica dove esprimi emozioni, rendi tutto ciò che non potrai offrire in un altro momento poi per l’opportunità di confrontarti con gli altri e di fare aggregazione ed infine per l’esempio e la testimonianza che tale realtà ti permette di dare ai tuoi figli e a chi ti circonda».
È dunque il palcoscenico a rivelarsi così importante nelle esistenze di questi attori interessati a conoscere, giorno dopo giorno, le emozioni suscitate da quest’arte. È incredibile quanto poi la stessa sia terapeutica per chi la mette in atto, così come sostenuto da Gioconda Vitale, collegiale del plesso scolastico frequentato dalla nipote del sindaco. «Il teatro mi ha aiutato ad affrontare la paura di espormi davanti a molte persone. Far parte di una compagnia teatrale, inoltre, è una bellissima esperienza perché si impara a guardare le persone sotto diversi punti di vista». Così afferma l’attrice in erba. Insomma, un teatro che sembra migliorare la qualità della vita a chi è disposto a sacrificare per esso tempo ed energie.