Il fondatore del social network Facebook, dopo la nascita della figlia, ha annunciato uno stanziamento di fondi verso la recente Chan Zuckerberg Initiative, con la speranza di  costruire un futuro più solidale

di Valerio Kohler
Facebook è uno strumento potentissimo, lo è sempre stato. Con oltre un miliardo di utenti attivi, è cresciuto fino a diventare un mezzo di comunicazione formidabile, influenzando interi popoli e scatenando addirittura delle rivoluzioni. Chi si ricorda la Primavera araba? Facebook in quel caso è stato fondamentale per incendiare gli animi del popolo egiziano, grazie a pagine come “We are all Khaled Said”, la quale ricordava la morte di un giovane ucciso da due agenti di polizia.

E’ quindi strano dover sentire certe notizie, che fanno pensare ad una crisi nell’azienda di Mark Zuckerberg, l’allora inventore e attuale presidente di Facebook. Eppure la situazione è diversa. La notizia è arrivata attraverso un post dello stesso Zuckerberg, che oltre ad aver annunciato la nascita della primogenita Max, ha parlato del nuovo progetto intrapreso con la moglie, Priscilla Chan; la Chan Zuckerberg Initiative sarà un’organizzazione che si concentrerà prevalentemente sul costruire un futuro migliore. La neo famiglia si è soprattutto focalizzata sull’avanzamento del potenziale umano e sulla promozione dell’uguaglianza. Ciò che sta alla base di questi due temi è la volontà di trovare nuove possibili realtà, tentando al contempo di espandere quelle già presenti nei paesi più poveri. Basti pensare che internet, una fonte che può essere utilizzata in numerosi campi, compreso quello dell’educazione, è disponibile unicamente a metà della popolazione mondiale.
Per fare in modo che il progetto possa andare a buon fine, Zuckerberg ha rivelato uno spostamento del 99% delle azioni di Facebook verso la Chan Zuckerberg Initiative, che equivarranno in totale a 45 miliardi di dollari. Ovviamente l’enorme fondo non verrà consumato immediatamente ma sarà stanziato nel corso degli anni dai genitori. La notizia in sé non fa scalpore, in quanto i coniugi si sono sempre distinti per le loro donazioni benevoli, come quella di 25 milioni di dollari nella lotta contro l’ebola dell’anno scorso, ma dietro questi atti può nascondersi anche un modo per evitare pesanti tassazioni e per guadagnare ulteriori crediti, cose che a questa scala può portare a enormi ricavi illeciti. Quale sarà la verità? Al di là del bene e del male, è probabile che un gesto simile cambierà per sempre Facebook, la famiglia Zuckerberg e le persone coinvolte.

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

Lascia un commento