È stata aperta ieri la mostra che ospita le opere degli svizzeri Barbla e Peter Fraefel, che offrono la loro particolare lettura dei novanta numeri del tradizionale gioco napoletano

di Pierluigi Faiella

È stata aperta ieri la mostra sulla tombola napoletana presso villa Calvanese a Castel San Giorgio. L’allestimento è diviso in due sezioni, una dedicata alle opere di artisti vari e a quelle iscritte al concorso “Reinterpretazione della tombola napoletana dal numero 1 al numero 90”.

La sezione principale è dedicata invece agli artisti svizzeri Barbla e Peter Fraefel, che hanno realizzato un’opera per ognuno dei numeri del famoso gioco napoletano, dando una loro personale lettura dei significati che tradizionalmente li accompagnano. La mostra, organizzata dall’associazione Thule in collaborazione con l’amministrazione comunale di Castel San Giorgio e con il patrocinio della regione Campania, della provincia e del comune di Salerno, è stata aperta dal vicesindaco Maria Giovanna Di Leo, accompagnata dal direttore artistico Rita Cafaro. Gli stessi artisti hanno poi accompagnato gli ospiti, illustrando le numerose opere presenti alla mostra, che in parte richiamano la tradizione, ma realizzate con lo stile tipico dei Fraefel, con toni dissacranti e ironici. I due artisti non sono nuovi nel riprendere le tradizioni del sud Italia, in particolar modo napoletane, nelle loro opere, visto che soltanto pochi mesi fa presso il museo Pan di Napoli è stata organizzata una loro mostra sui riti e i miti della nostra regione. In effetti i coniugi Fraefel non nascondono il loro legame con la nostra terra, risiedendo ogni anno a Campagna per diverso tempo. Il loro interesse per la tombola deriva dal considerarla come «la sintesi di tutta la cultura tradizionale e della vita quotidiana del sud». È proprio questo che hanno cercato di rappresentare con le loro opere, tentando allo stesso tempo di «trovare un linguaggio artistico accessibile a tutti», per rimanere legati a quella che è l’origine popolare di quest’antica eppure ancora attuale tradizione.

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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