A Palazzo Marciani si sono riuniti i rappresentanti di più di 40 associazioni. Al centro della discussione i problemi relativi all’inquinamento che riguardano il comune salernitano e l’intero Agro

di Pierluigi Faiella

Si è tenuto ieri a palazzo Marciani, a Roccapiemonte, l’incontro “sulle criticità e le opportunità ambientali di Roccapiemonte e dintorni”, in cui si è parlato dell’inquinamento che affligge l’intero territorio dell’Agro Sarnese-Nocerino. Presenti alla serata i rappresentanti di 40 associazioni.

A moderare gli interventi Carmine Calvanese (nella foto a centro articolo), rappresentante locale della Uisp, che ha introdotto Alberto Gentile, consulente ambientale. Questi ha parlato delle principali criticità ambientali del territorio, partendo dell’abbandono illegale dei rifiuti, che avviene sia nel territorio di Roccapiemonte soprattutto nella zona retrostante il cimitero, sia nei territori circostanti, come per esempio al Passo dell’Orco. Si tratta dello scarico di diversi tipi di rifiuti, anche di quelli definiti speciali, cioè scarti di produzioni industriali, fino ad arrivare anche a materiali contenenti amianto. Tutti questi cumuli di immondizia a volte vengono anche incendiati, così come avviene nella Terra dei Fuochi, inquinando quindi anche l’aria con fumi tossici. Gentile ha parlato anche dei SIN (Siti di interesse nazionale), oggi divenuti SIR (di interesse regionale), cioè di quelle zone potenzialmente inquinate, che necessitano di indagini preliminari per capire se si tratta di porzioni di territori inquinati o meno, che sono circa mille in tutto il territorio del Bacino del Sarno. «Gli inquinanti portati dalle acque del torrente Solofrana – ha evidenziato Gentile – hanno inquinato anche le falde superficiali; la prima cosa da fare dovrebbe essere un’indagine della qualità dei pozzi superficiali censiti, perché vi è un rischio altissimo che quest’acqua inquinata possa entrare nella catena alimentare». E’ poi intervenuto Giancarlo Chiavazzo, responsabile scientifico di Legambiente Campania, che ha sottolineato come una mobilitazione così importante debba essere sostenuta da una forte argomentazione. Chiavazzo ha poi parlato dell’inefficienza del sistema di depurazione. «Si doveva e si dovrebbe informare la cittadinanza su i prodotti potenzialmente nocivi, da evitare», continua Chiavazzo, per il quale è fondamentale la prevenzione primaria «cioè agire sui fattori che possono comportare un rischio per la salute, come informare non solo sul pericolo che si corre consumando verdure inquinate, ma anche quello relativo agli animali da cortile che bevono la stessa acqua; un’opera di prevenzione che non viene fatta». Gerardo Carpentieri, ingegnere dell’associazione “Tre castelli”, ha illustrato il progetto della pista ciclabile del Lungo solofrana, opera introdotta già da tempo nel Ptcp (Piano territoriale comprensoriale provinciale). Di quest’opera e di ciò che in piccolo può fare lo sport ha parlato poi Santino Cannavò, responsabile nazionale della Uisp. «Questo territorio non è l’unico in Italia a essere interessato da queste problematiche ambientali- ha detto Cannavò – Spesso nel nostro paese vi è una contrapposizione tra Pil, occupazione e inquinamento e incremento di malattie. In queste situazioni è molto importante una lotta culturale, da fare nelle scuole, ma anche con lo sport si può cercare di mantenere viva l’attenzione verso questi disastri ambientali, si tratta di una forma di riacquisizione dei beni». Infine sono intervenuti anche il professor Francesco Di Pace, che ha parlato della lotta contro l’inquinamento del Solofrana che dura da decenni, e Emiddio Ventre del Comitato No Vasche, che ha ricordato la “Marcia contro l’inquinamento” che ci sarà domani a Solofra.

 

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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