Nella giornata per la lotta alle violenze contro la donna il sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti, annuncia l’imminente apertura dei presidi sostenuti da fondi regionali
di Anna Santonicola
Dilaga senza soste il problema della violenza contro le donne. Per combattere il fenomeno sul territorio sono fondamentali i Centri Antiviolenza ed il sindaco di Scafati Pasquale Aliberti, presidente del Piano di Zona S1, proprio oggi ha annunciato, grazie ai fondi regionali stanziati per combattere i fenomeni della violenza in tutte le sue forme, l’apertura di tre nuovi sportelli antiviolenza dislocati ad Angri, a Roccapiemonte e a Sarno in modo da essere di supporto alla cittadinanza dell’Agro Nocerino Sarnese.
Nel mondo, infatti, ogni otto minuti viene assassinata una donna ed in Italia ne viene uccisa una ogni due o tre giorni: questo è uno dei dati sconcertanti evidenziati questa mattina, durante il convegno in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne presso la Biblioteca “Francesco Morlicchio” di Scafati.
La “Sezione Donna” della biblioteca di Scafati, introdotta dalla direttrice della biblioteca, dottoressa Maria Benevento, ha presentato il libro “Una Mano sul Volto” un’antologia di delitti e abusi sulle donne raccontati da autori di entrambi i generi, a cura di Maurizio de Giovanni.
Dopo i saluti del sindaco di Scafati Pasquale Aliberti, nell’aula vi sono state letture a voce alta sul tema del femminicidio, fatte dalle studentesse e dagli studenti degli istituti superiori di Scafati, che hanno partecipato numerosi e con grande interesse.
Tra gli ospiti ad intervenire durante l’evento si è potuto ascoltare il presidente onorario dell’associazione matrimonialisti italiano (AMI) sezione Salerno, avvocato Alba De Felice, che ha puntualizzato come il femminicidio non sia soltanto l’assassinio di una persona di sesso femminile ma un crimine contro l’umanità, poiché concretizza una gravissima violazione dei diritti umani.
«La violenza di genere e la violenza intra o endo familiare ha soprattutto due alleati preziosi – ha dichiarato l’avvocato De Felice – la paura delle vittime, le quali, infatti, raramente denunciano, e l’omertà, ossia il silenzio colpevole di chi assiste impassibile. Ad oggi, il bilancio è veramente agghiacciante. Dal gennaio 2013, infatti, almeno 380 donne sono state barbaramente uccise, quasi sempre dai loro ex, ossia da coloro ai quali un tempo avevano giurato amore eterno. E’ questo un macabro bollettino di guerra rispetto al quale siamo tutti: magistratura ed avvocatura di famiglia, polizia giudiziaria, istituzioni, servizi sociali, in trincea e tutti noi dobbiamo sentirci responsabili e coinvolti. Purtroppo, però, questi episodi, sono talmente numerosi che non facciamo nemmeno in tempo a metabolizzare o a catalogare l’ultimo, che immediatamente se ne verifica un altro, ancor più sconvolgente».