Una foto dei partecipanti all'assemblea e, nel riquadro, l'assessore Saverio D'Alessio

L’assessore al turismo del Comune di Nocera Inferiore, presente ieri all’assemblea organizzata dai comitati, si schiera decisamente contro l’operazione di cambio obbligato dei misuratori condotta dall’azienda che gestisce le risorse idriche. E il dubbio sale: saranno apparecchi truccati?

Una foto dei partecipanti all’assemblea e, nel riquadro, l’assessore Saverio D’Alessio
di Sofia Russo

Una dichiarazione bomba è quella che è stata fatta dall’assessore Saverio D’Alessio alla vivace e partecipata l’assemblea di ieri, venerdì 23 ottobre, sull’acqua pubblica, organizzata dal comitato nocerino per informare la cittadinanza sugli ultimi sviluppi della vicenda GORI spa.

D’Alessio era presente per rispondere alle domande dei cittadini in merito all’azione amministrativa rispetto la questione bollette pazze e distacco del servizio idrico.
«Come amministrazione comunale – ha sottolineato D’Alessio – siamo totalmente in linea con i comitati per l’acqua pubblica, il comune di Nocera Inferiore ha infatti aderito alla rete dei sindaci per un’azione congiunta con i comitati. L’acqua è un bene essenziale, quindi non deve essere commercializzato. Con l’avvento della nuova giunta regionale abbiamo visto qualche cambiamento ma il percorso è ancora lungo. Il cambio dei contatori? Se vengono gli operatori della GORI cacciateli fuori!»
Ad introdurre l’assemblea è stata Ida Dello Ioio, presidente del Comitato Acqua Pubblica di Nocera Inferiore: «Anche se i comitati hanno vinto il ricorso al Tar sulle partite pregresse, il percorso per mandare via la GORI è ancora lungo, anzi con la nuova legge regionale c’è il rischio che la GORI venga salvata e che allarghi il suo bacino di utenza su tutto il territorio della Campania. Ci siamo tanto battuti contro la legge del governatore Caldoro e adesso ci ritroviamo una proposta di legge regionale, presentata dalla giunta De Luca, che è praticamente simile a quella di prima. La GORI è ormai tutti i giorni sui giornali per i suoi metodi da far west. Nel 2015 non si può staccare l’acqua ad una famiglia, la gestione dei morosi va fatta con criteri sociali, per questo la gestione di un bene come l’acqua non può restare in mano ai privati».
Il movimento per l’acqua pubblica esiste ormai da 10 anni «perché è un movimento cittadino, sociale» sottolinea Ciro Annunziata: «Questo movimento sta vincendo e cambiando un ragionamento sul territorio, che va avanti volontariamente senza padrini politici che possano mettere il cappello alle nostre azioni. Adesso è però il tempo per tutti di fare ancora un passo avanti. La GORI ha 120milioni di debiti e senza gli introiti delle partite pregresse rischia il fallimento. Non credete a chi racconta che, se la GORI fallisce, i suoi debiti ricadono sui comuni aderenti all’ATO 3. La GORI è una s.p.a., una società per azioni: se fallisce i suoi debiti ricadono sul capitale sociale. GORI è in un angolo e noi dobbiamo dargli la spallata finale».
Tante le testimonianze dal pubblico, come la mamma che al ritorno dall’ospedale per la nascita della figlioletta si è trovata con l’acqua staccata, o come quella di una signora che dopo il cambio contatore si è vista recapitare una bolletta di 2.800 euro.
Per chi vuole seguire attivamente il percorso del comitato per l’acqua pubblica, l’appuntamento è per il 10 novembre alle ore 19:30, presso il convento di sant’Antonio.

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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