Domattina una rappresentanza del consiglio pastorale della parrocchia di Santa Maria del Presepe incontrerà monsignor Giudice. E potrebbe aggiungersi anche il sindaco, Manlio Torquato
«Sarà un incontro di natura privata, e non sarà rilasciata dopo alcuna comunicazione ufficiale». Così da ambienti curiali commentano la prevista visita che il primo cittadino di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, potrebbe fare domattina al vescovo diocesano, monsignor Giuseppe Giudice, per caldeggiare la riconferma di don Ciro Galisi alla guida della parrocchia di Santa Maria del Presepe.
Domani mattina, comunque, una delegazione di tre componenti del consiglio pastorale parrocchiale di Santa Maria del Presepe – nota anche come Santa Monica – incontrerà in via ufficiale il presule per lo stesso motivo, ma guai a chiedere al vescovo quali siano i suoi orientamenti in proposito.
Noi glielo abbiamo chiesto ieri, al termine del convegno sul calo di natalità organizzato dall’osservatorio politiche giovanili e dal mensile diocesano “Insieme”. E al “I nocerini attendono di sapere chi sarà il successore di don Galisi”, monsignor Giudice ha simpaticamente scherzato rispondendo «Mi sono dimenticato chi sia».
I componenti del consiglio parrocchiale, che sin dalla prima ora hanno alzato gli scudi contro il trasferimento di don Ciro, alla guida della centrale chiesa nocerina da ben 25 anni, ora sostengono che visto il congelamento del trasferimento a sostituire Galisi di don Roberto Farruggio, incappato in una fastidiosa vicenda amministrativa che vede la sua attuale parrocchia a Pecorari di Nocera Superiore insidiata da debiti che si dice ammontino tra i cento e i centocinquantamila euro, sarebbe opportuno lasciare anche don Ciro lì dov’è fino a che le cose non si chiariscano.
Chi vincerà questo braccio di ferro? Dalla Curia intanto tengono a precisare: «Non si parli ancora a vuoto di pratiche punitive o di promozioni per i sacerdoti che sono oggetto di trasferimenti. Il vescovo non opera con questi criteri: non gli appartengono. Sono azioni che vengono anche da leggi, che vanno applicate».