Sabato 10 ottobre, nell’aula consiliare del Comune di Nocera Inferiore, si terrà a partire dalle 10 la terza conferenza urbanistica

Il futuro di Nocera Inferiore sempre più vicino a quello di Pompei. Le due città alleate per ridare slancio ad un territorio che ha plasmato i destini storici, economici e sociali dell’intera Campania a sud del Vesuvio. Sono gli auspici della terza Conferenza per la valorizzazione e la promozione dell’Agro nocerino sarnese in programma sabato 10 ottobre nell’aula consiliare del municipio di Nocera Inferiore e organizzata dall’amministrazione comunale.

Archeologi, storici, architetti, urbanisti, economisti e amministratori pubblici stileranno un progetto di grande respiro che vuole essere una piattaforma per riposizionare il territorio nella sua giusta collocazione geografica che, fino a ieri, ne faceva il punto obbligato di passaggio tra il nord e il sud della Penisola.

IL TAVOLO
DEI RELATORI

Il tavolo dei relatori è composto da Mario Torelli, docente emerito dell’Università di Perugia e Premio Balzan per l’Archeologia 2014; Massimo Osanna, professore di Archeologia classica Università della Basilicata e Soprintendente ai Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia; l’urbanista Alessandro Del Piaz, l’architetto Salvatore Scoppetta, Maurizio Quagliuolo, segretario generale di Herit International, Rosario Giuffrè, già Rettore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Marco Dezzi Bardeschi, professore di restauro al Politecnico di Milano, Pasquale Persico, economista e docente all’Università di Salerno, Fedora Quattocchi dell’Università di Tor Vergata – INGV, Antonio Pecoraro, presidente Archeomed, Vincenzo Petrosino, Presidente del Museo didattico della fotografia, i sindaci dei comuni di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, di Nocera Superiore, Giovanni Maria Cuofano, di Pagani, Salvatore Bottone, il presidente della Provincia di Salerno Giuseppe Canfora e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.

Il primo passo è l’interramento della linea ferrata da Nocera a Pompei con la realizzazione di un grande parco urbano. In tal modo le due città, che storicamente sono molto più vicine di quanto si possa immaginare, torneranno ad essere interdipendenti come nell’antichità. Le tracce sono tutte da scoprire attraverso una campagna di scavi per riportare alla luce l’antica Nuceria, in gran parte ancora sotterrata, ma certamente, secondo gli studi dell’archeologo Werner Johannowshy, molto più grande di Pompei. Al centro di questo percorso c’è la caserma Tofano già individuata per diventare museo e raccogliere i reperti di Nocera, Pompei e dell’intera Campania. Occorre fare come il Louvre a Lens nella regione di Calais, dove è stato realizzato un secondo museo per rivitalizzare il territorio depresso delle miniere abbandonate. Sulle colline del Parco ci sono i conventi, ormai vuoti, che possono essere trasformati in alberghi. Infine, pur in presenza di tantissime infrastrutture di trasporto, il territorio non dispone di un nodo della mobilità, la cui ubicazione è economicamente sostenibile all’uscita del casello dell’autostrada A30. Qui possono confluire Alta Velocità, Eav, Ferrovie dello Stato, autostrada A30 e autostrada A3. Si può creare un vero hub passeggeri sud, la stazione dell’Alta velocità Pompei–Nuceria. Un viaggiatore potrà visitare, così, il sito di Nuceria Alfaterna e quello di Pompei, risiedere negli alberghi della Collina, visitare il museo e decidere di andare a Napoli o Salerno e, magari, attraverso il valico di Chiunzi raggiungere Amalfi o Positano. Una tale mobilità può determinare valore aggiunto e sviluppare un’ economia di sistema che coinvolge un intero territorio e tutte le sue attività.

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