Fino a due secoli fa era sconosciuto nella nostra alimentazione. Oggi è presente in tutti i cibi industriali. Eppure gli studi dimostrano quanto siano amare le conseguenze di questa sostanza

di Annamaria Norvetto
«Fino a due o trecento anni fa lo zucchero non rientrava nell’alimentazione abituale dell’uomo. Era conosciuto, faceva parte delle preziose spezie importate dall’oriente, dove cresceva la canna da zucchero. Ma solo nelle case reali entrava qualche volta nelle ricette dei dolci.

Con la scoperta che si poteva estrarre zucchero dalla barbabietola si rivoluzionò il mercato. Ai tempi di Napoleone si svilupparono gli zuccherifici in Europa, progressivamente i prezzi diminuirono, e lo zucchero divenne alimento di tutti». È ciò che afferma Franco Berrino, oncologo, epidemiologo ed esperto di correlazione tra alimentazione e malattie, dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano. «Il saccarosio, cioè lo zucchero, è composto da glucosio e fruttosio. Lo zucchero è dannoso – spiega il dottor Berrino – non tanto perché fa alzare la glicemia, ma in quanto contiene fruttosio, che ostacola il buon funzionamento dell’insulina, l’ormone che regola i livelli di glucosio nel sangue, permettendogli di entrare all’interno delle cellule, dove viene bruciato per produrre energia. Inoltre il fruttosio, contrasta la leptina, l’ormone che toglie il senso di fame e ci avverte di non mangiare se non ne abbiamo più bisogno».
Oggi ritroviamo lo zucchero dappertutto: negli hamburger, nei piselli in scatola, nelle fette biscottate, negli snack, nel pane, nelle bevande gasate e nei succhi di frutta (che molti scelgono convinti che siano un’alternativa sana ma non lo sono!). Più zucchero assumiamo, più ne desideriamo e meno ci sentiamo sazi. Se il livello di glicemia nel sangue subisce costanti innalzamenti, si produce un aumento dei fattori di crescita che determinano la maggior parte dei tumori. Quali sono allora le alternative a questo dolce veleno?
«Il modo migliore per dolcificare – sottolinea l’oncologo Berrino – è la frutta. Si possono preparare ottimi dolci con farina di mandorle, uva sultanina, albicocche, pere, banane. Un’ottima colazione è quella fatta con muesli di fiocchi d’avena, uva sultanina e frutta secca».

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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