Inattesi sviluppi nella rotazione dei parroci: non avverrà il passaggio tra responsabile della parrocchia di San Prisco e don Farruggio, che resta nella sua Pecorari. E ora si attende chi sarà il sacerdote che, al posto di don Roberto, verrà a Santa Maria del Presepe
Colpo di scena nella vicenda della rotazione dei sacerdoti tra le parrocchie della diocesi. Questa mattina il vescovo Giuseppe Giudice ha comunicato a monsignor Domenico Cinque e a don Roberto Farruggio la sospensione delle loro nomine rispettivamente a parroco della comunità di Maria Santissima di Costantinopoli di Nocera Superiore e a parroco della comunità di Santa Maria del Presepe di Nocera Inferiore.
«Tra l’annuncio dato il 27 luglio ultimo scorso e l’entrata in vigore delle nomine – recita il comunicato della Curia, il vescovo ha incontrato i sacerdoti e approfondito alcuni aspetti legati alle comunità e alla loro gestione. Per il bene dei singoli e delle comunità, chiamato a salvaguardare la salus animarum (salute delle anime, nda), ha deciso di sospendere le nomine annunciate dopo aver riscontrato alcune incongruenze oggettive dal punto di vista amministrativo».
Il presule, per la cronaca, fa riferimento ai canoni 1283-1284 del codice di diritto canonico. Entrambi sono relativi all’amministrazione dei beni e delle sostanze della parrocchia tramite, tra l’altro, inventari, bilanci preventivi e consuntivi. Apparrebbe dunque che o monsignor Cinque per la parrocchia di San Prisco o don Farruggio per la chiesa di Santa Maria di Costantinopoli non siano in regola con questi adempimenti, e quindi non si possa procedere con serenità ad una successione di ruoli.
«Mentre rinnovo l’attenzione verso i presbiteri – scrive ancora monsignor Giudice nella lettera indirizzata ai due sacerdoti – invito a vivere questo momento sempre nella fede, nella discrezione e nella disponibilità alle direttive della Chiesa».
E, in attesa di una nuova “puntata” di questo avvicendamento che tanto ha coinvolto i fedeli ora si apre un’altra incognita: se don Farruggio rimarrà nella sua Pecorari, chi sarà destinato alla chiesa di Santa Maria del Presepe in costituzione di don Ciro Galise?