L’impresa, sempre in ampliamento, dell’associazione nocerina “Il Didrammo”, è seguita con particolare attenzione dalla Soprindendenza ai beni artistici, come ha evidenziato il funzionario di zona Antonio Braca
Venerdì 18 settembre, alla biblioteca di Sarno, alla Terravecchia, l’associazione culturale “Il Didrammo” ha presentato lo stato dell’arte inerente la piattaforma digitale MUDIF Web, ovvero la messa in rete dell’archivio fotografico del sodalizio schedatore.
All’evento è intervenuto il sindaco della città, nonché presidente dell’Ente Provincia, Giuseppe Canfora, che si è congratulato per il complesso lavoro sinora eseguito ed ha formulato i migliori auspici per quello da compiere. Antonio Braca, funzionario di zona della Soprintendenza B.E.A.P. di Salerno ed Avellino, ha fra l’altro evidenziato il suo interessamento a conservare in zona un presidio del museo didattico della fotografia, a seguito del forzoso trasferimento dalla primitiva sede di Villanova.
Michela Sessa, direttrice dell’Archivio di Stato di Avellino, in considerazione del successo conseguito nella raccolta di decine di migliaia di immagini, ha ipotizzato la costituzione di una fototeca regionale, mettendo insieme anche le foto raccolte da altre entità in occasione del centenario del primo conflitto mondiale.
Vincenzo Petrosino ha presentato Luca De Roberto, della Ludercom, elaboratore, con tecniche moderne, della piattaforma che mette a disposizione di studiosi ed appassionati il patrimonio fotografico, accompagnato da notizie, trascritte in osservanza delle prescrizioni ministeriali.
Il direttore del Mudif, Rosario Petrosino, ha commentato garrotipi e ferrotipi, estratti dall’archivio, di noti antichi fotografi che operavano, agli inizi del 1800, all’estero ed in Italia: Sarudilis, Carlo Ponti, fratelli Zangaki, Pompeo Pozzi ed altri.
Di imminente completamento una raccolta di scorci e paesaggi dei comuni dell’Agro.
Nell’archivio del Mudif le immagini riportate nell’articolo: esse riguardano Michele Cicalese, pasticciere e caffettiere, ripreso, alla fine del 1800, nel suo esercizio, in via Pecorari. Terminata l’attività cedette, gratuitamente, al titolare del Caffè Romano, l’ottima ricetta dello spumone proveniente dallo storico Caffè Barattucci, in Chieti, dove il Cicalese aveva appreso l’arte. L’esercizio vendeva anche il liquore Corfinio, in bottiglie con etichetta ispirata all’arte greca.
Felice Capuano, da Pecorari, commerciante internazionale di legnami, fu chiamato dall’ultimo sultano ottomano quale soprintendente unico per la fornitura di traverse, in legno, per la costruzione della prima linea ferroviaria in penisola anatolica, tratta Bursa – Ankara.
Ambedue foto del Progresso di Emiddio Candore, con studio in Nocera Inferiore, attività artistica premiata dal Ministero della Pubblica Istruzione.
Carlo Cicalese