Le compagnie assicurative usano l’alibi dei falsi incidenti per giustificare ed imporre in alcune zone d’Italia tariffe RCA scorrette, disallineate con la media nazionale ed europea, illegali ed incostituzionali
Premessa: vi è una normativa nazionale di obbligatorietà per la copertura della responsabilità civile auto. La legge istitutiva n. 990 del 24-12-1969, all’art. 1 recita testualmente: “I veicoli a motore senza guida di rotaie, compresi i filoveicoli e i rimorchi, non possono essere posti in circolazione su strade di uso pubblico o su aree a queste equiparate se non siano coperti, secondo le disposizioni della presente legge, dall’assicurazione per la responsabilità civile verso i terzi prevista dall’art. 2054 del codice civile”.
Per decenni si sono lasciate le compagnie di assicurazione libere di fare il loro comodo nelle diverse regioni italiane con costi di assicurazione che sbalzano fino al 500% da una zona all’altra del Paese. Il Sud, la Campania e Napoli in particolare sono le zone più martoriate!
Da sottolineare, tra l’altro, che le assicurazioni Responsabilità Civile Auto (RCA) in Italia costano più del doppio di quanto viene richiesto mediamente nei Paesi dell’Unione Europea.
La legge è unica con valenza nazionale. Il costo dell’assicurazione RCA obbligatoria dovrebbe necessariamente essere costante nelle diverse zone del Paese a fronte del medesimo servizio, in particolare per quegli automobilisti prudenti e responsabili che non registrano incidenti e comportano guadagni netti per le compagnie di assicurazione e per lo Stato, indiretto percettore delle imposte gravanti sul settore.
In data 6 Febbraio 2014 fu stralciato l’articolo 8 su RcAuto dal Decreto legge n. 145/2013 denominato “Destinazione Italia” con la giustificazione poco convincente di dover “garantire il superamento dell’ingorgo che metteva a rischio l’approvazione del provvedimento e degli altri decreti.” L’art 8 cercava, per l’appunto, di mettere ordine nel caos delle tariffe differenziate ed ingiustificate nelle diverse zone dell’Italia.
Di fatto fu avviato un disegno di legge riguardante specificamente la Responsabilità Civile Auto (RCA), con il suo lento, insidioso procedimento parlamentare senza gli accorgimenti che avrebbero comportato l’immediato, forte sconto delle tariffe per gli automobilisti virtuosi.
Si è detto che l’assicurazione RCA in Italia è obbligatoria per legge: perchè dunque la “lobby delle assicurazioni” impone tariffe differenziate per territorio? La legge nazionale vale per l’obbligatorietà e si “distrae” sulle tariffe esagerate e disomogenee di RCA nelle varie zone del Paese.
Le compagnie assicurative usano l’alibi dei falsi incidenti per giustificare ed imporre in alcune zone d’Italia tariffe RCA scorrette, disallineate con la media nazionale ed europea, illegali ed incostituzionali.
Il 31 luglio 2015 la Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati, presieduta da Guglielmo Epifani, ha stabilito quanto segue: ai clienti assicurati che pagano più della media nazionale verrà applicata una tariffa corrispondente alla miglior media del Paese, giustamente indicata come “Tariffa Italia”.
Le condizioni di base previste: cinque anni senza denunziare sinistri ed automezzo provvisto di scatola nera.
Questo significa che a Napoli, se si fa riferimento ai prezzi medi del 2014 delle polizze, non molto differenti da quelli attuali, si potrebbe arrivare ad un risparmio di 383 euro per singola polizza RCA.
All’Authority di controllo sulle assicurazioni (IVASS) spetterà di stabilire il valore minimo degli sconti (che dovranno essere applicati dalle compagnie) che dovrebbero finalmente eliminare le disparità di prezzi tra il Sud e il resto d’Italia.
Le compagnie di assicurazione, attraverso la loro associazione di categoria – ANIA – minacciano di ricorrere in sede europea asserendo che esse, proprio per normativa europea, sono (o sarebbero) libere di applicare le tariffe autonomamente stabilite, quindi anche con differenziazioni per singole zone servite. Escono pertanto allo scoperto e dimostrano chiaramente che il Mezzogiorno – Napoli in particolare – è terra di conquista e perenne sfruttamento.
Cosa c’entrano gli automobilisti campani che per molti anni non hanno denunziato incidenti con la scorrettezza di alcuni utenti? Perché gli automobilisti campani diligenti e responsabili non devono beneficiare della migliore media della tariffa nazionale di RC Auto?
L’assicurazione RCA è obbligatoria per legge nazionale e non è lasciata all’iniziativa dei singoli automobilisti italiani! Non si capisce perché la tariffa RCA debba rispondere ai capricci ed alla voracità delle compagnie assicurative che fanno il bello e cattivo tempo sul territorio, interpretando la legge a proprio uso e consumo!
La decisione della Commissione Attività Produttive passerà al vaglio dell’Aula Parlamentare nel prossimo mese di Settembre. Che sia la volta buona?
In questi giorni, dopo il rapporto stilato da SVIMEZ sulla precaria situazione economica del Mezzogiorno (si è usata la parola desertificazione del territorio) si è registrato un vivacissimo dibattito per mettere a fuoco il problema e gli interventi opportuni per “raddrizzare la barca” nel Sud.
Quella della parificazione delle tariffe RCA a livello nazionale è un’ottima occasione per dare un contributo fattivo al Mezzogiorno, nel segno della giustizia legislativa ed amministrativa!
Sàntolo Cannavale
www.santolocannavale.it