il primo cittadino, Manlio Torquato, e alle sue spalle Massimo Torre

Un post di un esponente cittadino dei Democratici, che sembra solo in cerca di visibilità, scatena una nuova polemica con maggioranza e primo cittadino. Ma non sembra parli a nome del Partito

E’ di nuovo polemica politica a Nocera Inferiore tra maggioranza e opposizione. Ed ancora una volta a scatenarla è un esponente del Partito democratico che pare alla perenne ricerca di visibilità. In un suo post, ripreso da alcune testate, aveva espresso il suo parere sul possibile dialogo tra il sindaco della città, Manlio Torquato, e il presidente della Regione De Luca,

il primo cittadino, Manlio Torquato, e alle sue spalle Massimo Torre

asserendo che si tratterebbe di un normale rapporto istituzionale ma che questo non avvicinerebbe il Pd alla maggioranza e che anzi, bisognava interrogarsi sui personaggi presenti in maggioranza che spesso hanno votato Pd.

Le risposte non si sono fatte attendere, e da un lato ha fatto sentire la sua il consigliere Massimo Torre, che tra l’altro ha sottolineato: «Fa sorridere la risposta semi-automatica, quasi forzata, che rimarca le distanze, ricorda i momenti di opposizione, ricercando alcuni argomenti che più di altri si prestano a valutazioni generali e non ben identificabili. E’ come dire: qualunque apertura ci sarà, qualunque dialogo si potrà instaurare, noi siamo contro a prescindere e organizziamo l’alternativa».
Non di meno ha fatto sentire la sua voce il primo cittadino, che in un lungo post sul social Facebook ha commentato: «E’ bastato un articolo, peraltro anche privo di alcuna mia dichiarazione, circa la volontà di dialogo con il Presidente della Regione, a suscitare una inusitata e immotivata reazione ostile da parte di alcuni esponenti del Pd nocerino. Quasi che un sindaco di una città di 50mila abitanti, per parlare col Presidente della sua regione, debba chiedere il permesso al partito locale di quest’ultimo. Partiamo dai fondamentali. Abbiamo vinto per due volte le elezioni in questa città. Nel 2011 contro l’allora Pdl, nel 2012 contro una coalizione che andava dall’ex sindaco all’on. Cirielli. Lo abbiamo fatto con un modello di amministrazione che è inclusivo e riformista (e per tale intendo la capacità di cambiare le cose un poco alla volta, non di “far volare i divani” come qualcuno si aspettava o oggi in mala fede ci addebita). E quel modello, tra cose giuste e sbagliate, oggi è vincente. Non ha alternative credibili in questa città che non siano l’ammucchiata del “tutti contro uno” che non è esattamente un modello di governo municipale, tanto per dire».
Il sindaco, Manlio Torquato,  poi continua, prima dando supporto e assenso alle dichiarazioni del consigliere Torre, per poi edidenziare che «risanare una città al collasso finanziario, farlo, in particolare, per quella partita devastante che è stata la SeTA e che ancora oggi pesa sui cittadini per i debiti accumulatie i servizi resi, immaginare un risanamento di un territorio occupato dal cemento, senza però penalizzare privati e imprese, smantellare le società inutili (Patto, Salerno Sviluppo, ecc., poltronifici senza più giusta causa), bene quello ci vede effettivamente differenti. Oggi la politica in questa città, ma un pò ovunque, si misura e sempre più si dovrà misurare, se si vuole avere una qualche possibilità di salvezza, tra interessi e disinteresse, tra apparati e bene comune, tra riformismo e ritorno al passato. E in questo rivendico io per primo una distanza, ma non rispetto alla cittadinanza, agli elettorati, ma rispetto a quello che il torcicollo di alcuni vorrebbe. Con tanti limiti abbiamo provato a produrre un modello. Ora tante chiacchiere non servono, noi andiamo e andremo avanti con chi ci sta. Perché anche a Nocera, un rinnovamento avviato deve trovare completamento. Perchè, con buona pace di Salvini e Grillo, che non saranno mai una possibilità di governo credibile, anche qui da noi la possibilità di un Partito della Nazione che tenga insieme solidarismo e riformismo, deve provare a nascere, con chi ci sta, superando il passato e senza troppi rimpianti. E noi lo faremo».

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