La ricerca del San Raffaele, pubblicata sulla rivista ‘Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases’, è frutto del lavoro di scienziati che hanno approfondito gli effetti di questa proteina vegetale sulla concentrazione di glucosio plasmatico, usando delle cellule precursori delle fibre muscolari di topo, incubate dopo 72 ore di differenziamento con insulina, conglutina-g, o metformina, analizzate basalmente e 5, 10, 20 e 30 minuti dopo lo stimolo.

Dalla farina di lupini, ad alto contenuto proteico, si ricava un eccellente pane. I soldati romani avevano quasi come piatto fisso nella loro dieta questo legume
In secondo luogo, poiché l’insulina promuove l’anabolismo del tessuto muscolare, specularmente lo studio ha evidenziato un’attivazione dei processi di sintesi delle proteine che sono alla base del differenziamento e della ipertrofia muscolare ad opera della conglutina-g.
I risultati, quindi, supportano l’ipotesi che la conglutina-gamma giochi un ruolo importante nella regolazione dei processi di sintesi delle proteine. In particolare, mimando l’azione dell’insulina, questa sostanza incrementa la concentrazione di proteine in grado di attivare il ‘trasportatore di glucosio del muscolo’ (GLUT-4) e di regolare il metabolismo energetico muscolare. Quanto alle proprietà anti-diabete, gli autori dello studio definiscono la conglutina-gamma del lupino “molto interessante per il potenziale trattamento del diabete di tipo 2 con dei vantaggi rispetto la terapia tradizionale”.
Come tutti gli insulino-mimetici, spiega la ricerca coordinata da Luzi, la conglutina-g non stimola la secrezione insulinica, evitando crisi ipoglicemiche acute. In secondo luogo, essendo un derivato naturale è potenzialmente scevro da effetti indesiderati”. Prossimo passo: approfondire le sue qualità in veste di composto insulino-sensibilizzante e avviare la sua applicazione come farmaco, come integratore alimentare nell’obesità, e anche in altre condizioni insulino-resistenti, come la sindrome metabolica. Del resto, sono state appurate analogie strutturali tra le proteine del lupino e quelle della soia, associate ad una capacità di ridurre il rischio di malattie coronariche.
I semi gialli stanno tornando alla ribalta, visto che la loro fama risale a 4mila anni fa, per i loro effetti benefici in campo alimentare, cosmetico, e farmacologico. Le proteine di origine vegetale sono sempre più utilizzate come ingredienti nella preparazione alimentare poichè ne migliorano l’aspetto nutrizionale ed ottimizzano i costi. Attualmente in Europa vi sono poche aziende che producono ingredienti per alimenti derivati dal lupino, ma le nuove scoperte potrebbero incentivare un crescente interesse per la sua produzione e lavorazione.
La coltivazione di questo seme, in più, fertilizza il suolo ed è molto valida in agricoltura biologica; i semi possono essere tostati ed utilizzati come sostituto del caffè; in fitoterapia folcloristica viene usata la farina frutto della macinazione dei semi secchi per contrastare malattie della pelle ed eczemi. La farina di lupino è spesso usata in cucina e negli alimenti, perché colora naturalmente biscotti e fette biscottate, è inoltre presente nei crackers ed è un ingrediente fondamentale per formule alimentari dei neonati che soffrono particolari allergie.

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