Ci ho pensato a lungo, prima di scrivere. Ma poi ho deciso: la maleducazione va combattuta. E allora, come scrisse Antonio De Curtis, “‘o fatto è chisto, statemi a sentire” …

L’episodio risale ad un paio di domeniche fa, e coinvolge una struttura sportiva cittadina, l’Olimpia sport, che come altre piscine nocerine d’estate apre alla balneazione.
La mia telefonata parte alle 9,30 circa: «Buongiorno – esordisco – vorrei prenotare due lettini e un ombrellone per oggi. E’ possibile?»
«Certamente – mi risponde una ragazza, per la quale, come leggerete, l’educazione non deve essere mai stata una qualità da coltivare – mi dica il cognome», ed io glielo do’. «Bene – aggiungo – io arriverò intorno alle 12». Stizzita e senza ragione la ragazza mi replica «La mezza giornata inizia dopo le 13,30. Se viene prima paga 12  euro a persona se viene dopo l’una e mezza paga 8 euro a persona».
«Guardi – replico garbato – non era per questione di costi che le davo l’orario, ma solo per avvisarla che comunque prima di mezzogiorno non riesco ad arrivare».Mi arriva un’altra risposta piccata e altera: «No, comunque noi le prenotazioni le accettiamo fino alle 10. Dopo se trova posto, bene. Altrimenti non so che dire».
«Mi sta dicendo – replico io – che malgrado le stia telefonando ora se arrivo a mezzogiorno posso rischiare di non trovare posto e di dovermene tornare a casa?»
«In questo periodo non credo, ma comunque potrebbe succedere. In ogni caso per noi dopo le 10 le prenotazioni vengono cancellate».
Confermo comunque, benché risentito dal comportamento maleducato. Ma dura giusto tre minuti: richiamo, e disdico la prenotazione (che comunque per la ragazza non valeva nulla) non senza aver riferito al ragazzo che mi risponde questa volta tutto il mio rammarico per il comportamento della ragazza.
Com’è finita? Io e mia moglie siamo saliti in moto e abbiamo raggiunto Paestum, dove per un costo decisamente inferiore ai due lettini in piscina abbiamo goduto di uno stupendo sole e di un mare delizioso.

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