Siamo la ciabatta dell’Europa. E’ ben chiaro. E così Francia, Svizzera, Austria, Ungheria e persino il moderno Cameron, ci dicono “I rifugiati e i clandestini ve la grattate voi, ricordiamoci del trattato di Dublino!”

di Freya Dru

E così ci siamo arrivati, ad avere la consapevolezza chiara e lampante di essere non lo stivale d’Europa, ma la sua ciabatta, ma non un infradito chic o da spiaggia, ma proprio una ciabatta, di quelle strausate e consunte, e forse anche un po’ puzzolenti. E così Francia, Svizzera, Austria, Ungheria e persino il moderno Cameron, ci dicono “I rifugiati e i clandestini ve la grattate voi, ricordiamoci del trattato di Dublino!”.
Ora tanto per chiarire le idee a chi non vive con un manuale di diritto comunitario manabile per andare a far la spesa, il trattato di Dublino cita testualmente che “la pietra angolare del sistema di Dublino, costituito dal regolamento Dublino II e dal regolamento EURODAC, che istituisce una banca dati a livello europeo delle impronte digitali per gli immigrati clandestini nell’Unione Europea. Uno degli obiettivi principali del regolamento di Dublino è impedire ai richiedenti asilo di presentare domande in più Stati membri (cosiddetto asylum shopping). Un altro obiettivo è quello di ridurre il numero di richiedenti asilo “in orbita”, che sono trasportati da Stato membro a Stato membro. Tuttavia, poiché il primo paese di arrivo è incaricato di trattare la domanda, questo mette una pressione eccessiva sui settori di confine, dove gli Stati sono spesso meno in grado di offrire sostegno e protezione ai richiedenti asilo. Attualmente, coloro che vengono trasferiti in virtù di Dublino non sempre sono in grado di accedere a una procedura di asilo. Questo mette a rischio le garanzie dei richiedenti asilo di ricevere un trattamento equo e di vedere le proprie richieste d’asilo prese in adeguata considerazione”.
E voilà, il gioco è fatto, per l’Italia è affar suo, come è stato affar suo la “Mare Nostrum” e come ha avuto un blando contentino con la “Triton”, distribuendo (e disperdendo) gli aiuti militari tra gli stati membri nel tentativo di raccogliere e contenere l’emergenza profughi e rifugiati.
Dall’alto del suo pulpito di stupidità Salvini “pontifica” contro il papa che chiede cristianamente perdono per chi “chiude le porte ai rifugiati”, sostenendo che “questi sono solo dei delinquenti scabbiosi e che se ne devono tornare lì da dove vengono a morire nella loro fogna!”
Gli fa eco Grillo, diventato il vero peso morto del suo movimento con le sue uscite poco opportune e azzardate, da disturbato da alternanze di personalità per cui un giorno si sveglia comico dissacratore, un altro si ricorda di stare facendo politica e si esprime in maniera più adeguata (ma, in confidenza,diciamocelo che Grillo e i 5 Stelle non hanno mai nascosto la loro anima razzista), con un’espressione infelice nonché stucchevole in cui apostrofa “Roma come zozzona” nel più bieco e antico stile leghista, e “invasa da topi, immondizia e clandestini!”
Evviva! Il gioco macabro delle maschere è finito alfìn! Sotto i colpi della paura di essere invasi da chissà quale malaria e umiliati da una Grecia guidata da un fiero e imbelle Tsipras che sta elaborando una meravigliosa operazione di ristrutturazione della dignità personale del suo popolo, come un vero “politico” deve fare, facendo sfigurare indirettamente (ma nemmeno poi tanto!) generazioni di governanti italiani degli ultimi 10 o 15 anni, delle più svariate colorazioni politiche più o meno sbiadite, più o meno intrecciate, che mai, assolutamente mai, hanno saputo battere i pugni, i piedi e tutto quello che c’era da battere contro un’UE avida e matrigna, che tutt’ora ci isola e ci chiude le porte con indifferenza e freddezza… Ma magari avrebbero potuto anche col battipanni sbattere quei panni sporchi che non era il caso di mettere in piazza, perchè saremmo usciti (forse?!) da un bel po’ dall’indebitamento col Fondo Monetario Internazionale se solo gli stipendi, i vitalizi parlamentari e senatoriali, le spese belliche “era La Russa e Di Paola” inutili ed esibitive e qualche altra drammatico investimento spacciato per indispensabile, fossero stati dimezzati e/o tagliati per salvare la vita ad un popolo dissanguato e costretto o a far la fame o a suicidarsi o a chiudere bottega o a indebitarsi fino all’orifizio che non vede quasi mai luce e a diventare ottusamente razzista e antimmigrati per lo spavento di dover spartire quell’unico tozzo di pane rimasto, mentre a Montecitorio “si mangiano brioche!”di  MariaAntoniettiana memoria.
Invero queste persone provengono da Siria, Libia, Eritrea, Congo ecc., da situazioni drammatiche di guerra e regimi autoritari dove non c’è voce per nessuno e dove lo sfruttamento e la nutrizione sono ai limiti della disumanità.
Per i più leziosi disinformati lascio un link per informarsi veramente, se davvero vogliono sapere di cosa si sta parlando, su come sono gestiti migranti rifugiati, profughi e quant’altro dalla nostra “res publica” abbandonata di fatto da un’Europa indegna e vuota, ormai al capolinea, che non è mai stata continente tantomeno accogliente, che non è mai stata unita contestualmente alla cultura e al modus operandi perché coacervo di tante anime sociali e situazionali diversificate e differenti, fortemente nazionaliste e per niente propense ad un “ melting pot”…

http://www.ilpost.it/2015/06/17/immigrati-alberghi-di-lusso-salvini/

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