Una delle ultime immagini disponibili del crocifisso (foto Soprintendenza Beap)Una delle ultime immagini disponibili del crocifisso (foto Soprintendenza Beap)

Qualche anno dopo il terremoto del 1980 fu asportato da una nocerina che portò a casa sua l’ex voto, risalente almeno al XVII secolo, pare per proteggerlo. Da allora non è più tornato nella sua edicola

Una delle ultime immagini disponibili del crocifisso (foto Soprintendenza Beap)
Una delle ultime immagini disponibili del crocifisso (foto Soprintendenza Beap)

«Sul corso principale di Nocera Inferiore, e precisamente in prossimità della chiesa di San Matteo, sulla parete di un palazzo del corso Vittorio Emanuele, era collocata un’edicola votiva marmorea contenente un crocifisso dipinto».
A parlare è il dottor Antonio Braca, direttore coordinatore della Soprintendenza BEAP (Belle Arti e Paesaggio) di Salerno ed Avellino, e responsabile vincoli storico-artistici.
Riporta alla luce una storia di cui da tempo non si riescono a riannodare i capi: da un lato chi rivorrebbe il crocifisso al suo posto, esposto nuovamente alla devozione cui era destinato; dall’altro una rivendicazione di proprietà di fronte alla quale non si riesce a far chiarezza.
«La struttura in marmo – spiega Antonio Braca – è stata rifatta dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale, mentre il crocifisso è ben precedente. La sua fattura dovrebbe risalire almeno alla metà del XVII secolo e potrebbe essere stato realizzato come un ex voto della città di Nocera».

Nella foto di proprietà Gaetano Bove, il crocifisso al suo posto nel 1924
Nella foto di proprietà Gaetano Bove, il crocifisso al suo posto nel 1924
La vicenda sembra essersi complicata qualche anno dopo il terremoto, quando esso fu portato a casa di una signora residente a Nocera, purtroppo senza fare più ritorno al suo posto, anche dopo l’avvenuto recupero architettonico del palazzo, dove da secoli era addossata l’edicola.
«Qualche anno fa l’avvocato Ciro Amato, assessore ai Lavori Pubblici del comune di Nocera Inferiore, aveva interessato la Soprintendenza BSAE di attivarsi per il recupero del crocifisso dipinto, al fine di ricomporre l’antica edicola votiva in corso Vittorio Emanuele. In precedenza la Soprintendenza aveva chiesto indagini al Nucleo dei Carabinieri del TPC ed ai vigili urbani della cittadina, i quali avevano comunicato, nel 2009, che la signora rivendicava la proprietà del crocifisso».
Da allora pare più nulla, anche se pare vi sia stato, anche tra l’attuale sindaco Manlio Torquato e il dottor Braca, qualche fugace incontro sull’argomento.
Ci sarà un giorno in cui la città potrà rivedere il crocifisso dov’era? Se lo chiedono in tanti.

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