un momento della serata tenutasi nell'aula consiliareun momento della serata tenutasi nell'aula consiliare

L’associazione Arciconfraternita dell’Immacolata e dalla compagnia teatrale Primomito hanno dato vita a una riuscitissima serata all’interno della sala consiliare del piccolo centro dell’Agro

un momento della serata tenutasi nell'aula consiliare
un momento della serata tenutasi nell’aula consiliare

 

di Pierluigi Faiella

Anche quest’anno Castel San Giorgio ha partecipato alla “Notte del lavoro narrato”. L’evento, nato da un’idea del sociologo Vincenzo Moretti dell’Università di Salerno, giunto alla sua seconda edizione, ha lo scopo di raccontare storie e testimonianze di lavoratori, per parlare del lavoro e in particolare del “lavoro ben fatto”.  L’iniziativa, svoltasi anche quest’anno la sera del 30 aprile, è stata organizzata in contemporanea in diverse città e paesi d’Italia e non solo, collegati tra loro con dirette streaming. A Castel San Giorgio la manifestazione, tenutasi nell’aula consiliare del comune,  è stata organizzata dall’associazione Arciconfraternita dell’Immacolata e dalla compagnia teatrale Primomito. La serata ha visto intervenire lavoratori di diversi settori tutti provenienti dal territorio o comunque originari di Castel San Giorgio e dintorni, che hanno raccontato la loro storia e la passione per il proprio lavoro. La prima testimonianza è stata quella di Antonio Zambrano, ebanista di 92 anni, che dall’età di 16 lavora il legno e ancora oggi, nonostante l’età, continua a lavorare ogni giorno nella sua bottega, dimostrazione della passione per il proprio lavoro, passione che, per Zambrano, è “il primo ingrediente per imparare un mestiere”. Poi è stato il turno del veterinario Giuseppe Velluto, che attraverso la sua esperienza ha spiegato come un lavoro come per un lavoro come il suo sia necessaria una vera e propria vocazione. Dopo una pausa musicale, con le note della compagnia D’Altrocanto, sono intervenuti alcuni istruttori dell’associazione Un cuore a cavallo, che hanno parlato della loro attività che coinvolge bambini e adulti, anche disabili, che grazie al contatto con questi animali spesso ritrovano il sorriso. Si tratta di un’attività che spesso arriva anche all’agonismo, come hanno testimoniato proprio alcuni dei loro allievi mostrando le loro medaglie. C’è stato poi un collegamento con gli Stati Uniti, da cui ha parlato Emilio Barba, stilista di Lanzara, che ha parlato della strada non priva di difficoltà che lo ha portato ad avere successo internazionale. In seguito è intervenuto un rappresentante della Danicoop, che con il professore Francesco Di Pace ha parlato di un prodotto di eccellenza della nostra terra, il pomodoro San Marzano. Infine ci sono state le testimonianze anche della nutrizionista, biologa e musicista Pina Lubritto; della maestra elementare Rosa Ascione e della macchinista Floriana Izzo. Durante l’evento si è parlato però anche delle vittime del Canale di Sicilia. SU questo tema sono intervenuti il giornalista Rai  Giuseppe De Caro e l’avvocato Salvatore Memoli, autore del libro “Fuori dalla Clandestinità”.  La serata si è conclusa con uno sketch comico sul tema dell’emigrazione, messo in scena dalla compagnia Primomito.

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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