Uno strappo alla regola. E’ quello che farò oggi cedendo lo spazio del mio editoriale ad un “post” (un messaggio su social, per chi non mastica informatica) che il sindaco di Nocera Inferiore ha pubblicato sul suo profilo e ha condiviso (anche) sul mio.
Ve lo propongo interamente, a partire dal titolo. Merita, è bello ed esprime l’orgoglio di una città per due belle cose accadute.
Gigi Di Mauro
Fiori che esistono (e resistono). Dedicato a Maria Martina Volpicelli e Nives Lupi (alle loro vittorie alla nostra speranza)
C’è tenerezza e orgoglio nel leggere di due adolescenti che scommettono sulla propria vita, sulla loro passione, sul futuro, e al tempo stesso danno lustro alla tua comunità. C’è tenerezza da padre nel guardarle con gli occhi con cui guardo i miei figli e la loro porta aperta sul futuro. Orgoglio da capo di una comunità, quella nocerina, che non si arrende (fuor d’ogni retorica), davvero. E continua il suo cammino la sua scommessa, la sua rinascita. Che non passa affatto per elezioni, partiti, interessi. Che non passa solo per piani, risanamenti, multiservizi e altre faccende. Cui non bastano notti bianche e conferenze. Ma che continua solo se fiori come Maria Martina e Nives sbocciano ancora, tra il liceo e la piazza, le loro camere di studi e i libri, i loro sogni di ragazze, i nostri occhi di adulti gualciti che si risvegliano, però, di fronte ai loro sorrisi. E i loro premi, di lettere e poesia, che proiettano il nostro Liceo, il Vico, che abbiamo celebrato poco fa, sulla ribalta nazionale, dopo aver ricordato Rea e Jo Marrazzo, ci conferma che Nocera è viva. Che ne vale la pena provarci a che rinasca. E che non ci saranno interessi o vecchi o nuovi dagli appetiti inaccettabili, di potere o di cemento, a fermarla. Perché c’è un sottile filo rosso che unisce i loro sogni, i nostri ricordi e il nostro presente di fatica. E che è grazie a loro per tutte quelle come loro che la nostra comunità si dice viva, e non può che dire loro grazie.
Manlio Torquato