Al Centro d’arte e cultura “La Sfinge” si è svolta, giovedì 9 aprile, una performance dal vivo del pittore Antonio Carrese. La creazione dal giovane artista ha avuto come soggetto una donna dell’Agro, che per l’occasione si è prestata a fare da modella

 

di Annamaria Norvetto

«Che velocità!». È questa l’esclamazione che ha risuonato ieri sera tra il pubblico presente al “Centro d’Arte e cultura La Sfinge” di Nocera Inferiore mentre il ritratto di Antonio Carrese cominciava a prendere forma. Una donna seduta su una poltrona, una tela rosa, un pennello e una mano spinta dal pensiero creativo, hanno dato vita a una pura manifestazione d’arte. Presenti in sala Maria Giuseppa Vigorito (preside del Liceo “Galizia” di Nocera Inferiore e vicesindaco di Nocera Superiore), il direttore de “La Sfinge” Filippo Astarita e la professoressa di storia e filosofia del Liceo scientifico “Sensale”, Luciana Desiderio, che ha moderato e introdotto la performance.  «Quello a cui stiamo assistendo è una sorta d’incantesimo». Lo ha dichiarato, emozionata e più volte, la docente Desiderio nel corso della serata che si è composta di due parti: la prima, della durata di un’ora circa, in cui il pittore dopo aver preso confidenza con la tela, ha dato vita alla vera e propria essenza del ritratto, e una seconda sezione, più breve, in cui l’artista ha completato e definito l’opera con gli ultimi dettagli e aggiustamenti. Il pubblico presente all’evento ha mostrato di apprezzare lo spettacolo a cui assisteva: durante il breve intervallo tra una sezione artistica e l’altra, in molti si sono complimentati con Carrese manifestandogli stima e ammirazione.  Quello che più ha colpito i presenti è stata la velocità di esecuzione, pennellate rapide che componevano minuto dopo minuto l’estemporanea. Sotto gli occhi di tutti prendeva forma il talento, il dettaglio, e l’uso dei colori stupiva perché, pur non corrispondendo ai colori della modella, la raccontava rispecchiandola non solo esteriormente, ma nella sua totalità.
Carrese, nato a Pagani nel 1981, ha frequentato l’Accademia delle “Belle  Arti” di Napoli dove si è diplomato nel marzo del 2005. Inizi artistici un po’inquieti per questo figlio dell’Agro che mano a mano si è perfezionato tecnicamente, e ha saputo unire da un lato l’istinto e dall’altro la ricerca della “forma” realistica, che nel suo caso volutamente fugge i convenzionalismi più marcati. È un pittore che si emoziona e che emoziona. Le opere carresiane sono fatte d’immagini spontanee, di cuore, intuito. La mano di Carrese dipinge di getto, in un fluire rapido di colori, in una danza d’improvvisazione e creatività.
«Un bravo artista è destinato a essere infelice nella vita. Ogni volta che ha fame ed apre il suo sacco vi trova dentro solo delle perle ». Questa citazione di Herman Hesse – riportata dalla moderatrice Desiderio – ha chiuso l’evento, lasciando spazio alle foto di rito con l’artista.

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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