Il pittore paganese, sotto gli occhi degli intervenuti, mostrerà passo passo come nasce un’opera d’arte, ritraendo dal vivo una modella
di Annamaria Norvetto
Si intitola ‘Come nasce un’opera d’arte’ l’evento cui darà vita il pittore paganese Antonio Carrese giovedì 9 aprile, a partire dalle ore 19, presso il Centro di arte e cultura “La Sfinge”, in via Siniscalchi di Nocera Inferiore. Sotto gli occhi attenti e vigili dei presenti, Carrese si esibirà in una performance live in cui ritrarrà una giovane modella, mostrando agli spettatori tutte le fasi che danno vita a un’opera d’arte.
Nel corso dell’evento i tratti della pittura di Carrese rimarranno decisivi e inconfondibili, seppur le difficoltà che sperimenterà l’artista nel portare avanti il suo ritratto dal vivo non saranno poche. Le luci dei riflettori puntati su di lui, i suoni della folla, i tanti osservatori, il tempo limitato. Tutti elementi che solitamente sono estranei al pennello di chi dipinge, e che andranno a comporre le linee dell’istantanea pittorica di Carrese.
Il pittore, nato a Pagani il 20 settembre 1981, ha frequentato l’Accademia delle “Belle Arti” di Napoli diplomandosi nel marzo del 2005. I suoi ricordi sanno da sempre di pittura, un’arte che l’ha tenuto per mano sin dalla sua infanzia e che oggi lo ritrova cresciuto e più maturo. Sebbene abbia continuato a perfezionarsi tecnicamente, Carrese non ha mai perso l’istinto da cui è mosso il fuoco della sua passione artistica, intrisa d’immagini spontanee, vere, troppo spesso lontane dal rumore assordante della frivolezza degli usi e costumi contemporanei. I soggetti di Carrese sono nudi ma non si tratta di una nudità meramente fisica, bensì figurativa come l’arte realista di chi dipinge. Si è nudi perché si eludono le maschere che separano dalle emozioni più intime e scomode come la malinconia, l’esasperazione, l’amore, la morte, il risveglio interiore: temi ricorrenti della pittura carresiana. I colori fluiscono più vividi quasi a simboleggiare un ritrovato entusiasmo artistico del pittore, ormai distante dai toni cupi e scuri di un precedente periodo pittorico maggiormente tormentato. Come una fenice che risorge dalle sue ceneri, Carrese risorge da se stesso per inseguire le forme essenziali del suo stile che, più di ogni altra cosa, ricercano il cuore.