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Il Minareto di Gesù – moschea di Omayyadi, Damasco

Sono sotto gli occhi di tutti le immagini della strage del museo di Tunisi. Un episodio di terrorismo vile, indirizzato a chi non avrebbe potuto mai difendersi.

Il rischio è ingenerare confusione lasciando che si identifichi ogni fedele di Allah che vive in Italia come un potenziale terrorista. Chiariamo le cose. Non è – per fortuna – così. L’Islam è un un mondo variegato al pari di quello cristiano. Da noi si va dai fedeli della Chiesa cattolica romana agli ortodossi greci, a quelli russi, ai copti, ai cristiano-maroniti. E ancora evangelisti, pentecostali, luterani, calvinisti, anglicani, mormoni, battisti, testimoni di Geova: l’elenco è davvero lungo e le differenze di Credo e di comportamento abissali.
Allo stesso modo, i musulmani dell’Isis poco o nulla hanno a che spartire con il vero fedele di Allah, che è pacifico, osservante, rispettoso delle leggi. Anzi: è bene ricordare che il punto di partenza di cristiani, ebrei e islamici è lo stesso Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe. Poi ognuno ha sviluppato il concetto diversamente. E dobbiamo anche ricordare che nel Corano si mostra un grande e tenero rispetto per Maria, e che accetta la nascita virginale di Gesù e il fatto che Dio gli abbia concesso di fare miracoli. La sua menzione nel Corano viene sempre accompagnata dall’eulogia “Su di lui la pace [di Allah])” (in arabo ʿalayhi al-salām). Egli è spesso menzionato come Īsā ibn Maryam: Gesù il figlio di Maria.
Ricordiamoci, allora, di non avere preconcetti verso i fratelli islamici. E siccome anche i cristiani del mondo arabo spesso traducono Dio con la parola Allah, chiudiamo con un altra citazione: i nostri comandamenti recitano “Non avrai altro Dio al di fuori di me”, e così fa il Corano con “La ilaha illa allah” (Non c’è altro Dio (Allah) al di fuori di Allah).

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