La moda e il suo continuo divenire non vanno mai persi di vista. Bisogna studiarne le tendenze, gli stili e scovare i punti di cucitura con le epoche passate

 

 

Nessuna può resistergli. Avvolge, incanta, conquista. Il fascino del vintage non passa inosservato. Dilaga straripando ogni spazio ed ogni angolo di moda. Nessuna è salva, tutte lo amano e cercano, ma poche lo conquistano sul serio. Vintage non significa vecchio o ancor peggio demodè, non è un escamotage per non buttare via niente e utilizzare qualsiasi capo anche quello più improponibile in nome di sua “maestà” out couture. Termine francese utilizzato per il vino d’annata, è ora preso a prestito dalla moda per individuare e definire capi che seppur appartenenti ad un’epoca e ad un gusto passati si sono distinti per la rarità e l’irripetibilità che li rende unici. Oltre questa definizione enciclopedica che incanta, ma non spiana la strada alla ricerca del “tesoro” d’annata andiamo ai fatti. Vediamo come e dove trovare e formare il nostro personale guardaroba vintage. La moda e il suo continuo divenire non vanno mai e poi mai persi di vista. Bisogna studiarne le tendenze, gli stili e scovare i punti di cucitura con le epoche passate perché nella sua continua innovazione–evoluzione il glamour non taglia mai il cordone ombelicale con le origini. Fatto questo, iniziare una propria caccia al tesoro tra le cose di mamme, nonne, zie e lì, davanti a vecchi armadi odoranti di naftalina, si aprirà un mondo: dai tailleur anni ’80 ai mitici occhiali da sole anni ’60, dalla seducente forma da gatta, e ancora camicie di seta dai tagli regolari e simmetrici, anelli, collane, orecchini, dal gusto neorealista, rigorosamente d’oro. Ignorare e ignorare i capi moderni che di vintage hanno solo l’aspetto, sarebbe come indossare un falso d’autore, che volgarità! Spendete in famiglia e fatelo senza trascurare anche le segrete risorse degli uomini di casa: cravatte, camicie, panciotti, gilet, maglioni, gemelli, guanti e tutto ciò che il mondo femminile ha ormai rubato ai maschietti. Scoperte e ricerche per un look raffinato e avvolto dai ricordi.

 

 

la vostra
Maria Pepe

 

 

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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