Dal Consiglio comunale di ieri nessuna decisione definitiva. Concorde comunque la volontà di non trasportare altrove i bimbi. Critiche dell’opposizione, e acquista crediti la proposta di Polis Sa di un edificio prefabbricato “pronto uso”
di Milena Serio
Si è svolto ieri pomeriggio, il consiglio comunale monotematico sulla situazione della scuola dell’infanzia di Portaromana, su richiesta dei consiglieri di minoranza. Oltre tre ore di accesso dibattito, tra polemiche, proposte e ancora tanti punti interrogativi. Presenti in sala anche rappresentanti dei genitori, dal primo momento contrari alla delocalizzazione della scuola dell’infanzia di Portaromana presso la nuova sede attigua la scuola media statale Fresa-Pascoli, così come disposto – a mezzo ordinanza sindacale – nel mese di gennaio, dal primo cittadino Giovanni Maria Cuofano. Doveroso e sentito il cordoglio che il sindaco, e l’aula intera, hanno voluto manifestare ad inizio seduta – a nome dell’assise e della cittadinanza tutta – alla famiglia Guarnaccia, per la tragica scomparsa del loro congiunto Franco, dipendente comunale tragicamente scomparso.
“Il completamento dell’ala del plesso che attualmente ospita la scuola elementare di Portaromana”: è questa la proposta che l’amministrazione comunale ha lanciato dai banchi consiliari. Attualmente uno scheletro di cemento, avviato e poi bloccato negli anni ’90, per cui è stata immaginata – come riferito dal consigliere Michele Genco – la tempistica di un anno e una previsione di costi intorno ai 700mila euro. Il sindaco Cuofano e il vicesindaco con delega alla Scuola e edilizia scolastica, Maria Giuseppa Vigorito, hanno ribadito che il trasferimento ai locali ristrutturati della scuola media Fresa-Pascoli, rappresentava – sia per motivi strutturali, igienico-sanitari, e anche in riguardo della spending review – “la soluzione migliore e migliorativa sul territorio rispetto alla scuola di Portaromana, sebbene provvisoria e non ottimale”. Come confermato in aula dall’architetto Angelo Orefice, responsabile dell’area Lavori pubblici del comune di Nocera Superiore, il capannone industriale di proprietà privata, che ha sino a poche settimane fa ospitato – dietro compenso di circa 4000 euro mensili – la scuola dell’infanzia di Portaromana, “risulta privo del certificato di staticità”, a fronte di un “parere favorevole, attestato dai Vigili del fuoco, nei riguardi del plesso Fresa-Pascoli”. A tal proposito, il consigliere Giuseppe Fabbricatore ha fatto mettere agli atti “la richiesta di invio della documentazione che attesti l’inagibilità della struttura di Portaromana, secondo la dichiarazione dell’architetto Orefice, alla Procura della Repubblica, al fine di individuare – se vera – anche responsabilità pregresse”.
Spazio in aula anche alla proposta di Polis Sa, ovvero una struttura prefabbricata da allocare sul territorio di Portaromana, tecnologicamente all’avanguardia. Un vero e proprio progetto di 500 mq, con tanto di visione rendering, al costo di 450mila euro, realizzabile in meno di tre mesi.
Una proposta che se l’amministrazione comunale ha detto che vaglierà, ha convinto certamente il consigliere di opposizione Bartolo Pagano, molto critico, invece, sulla posizione dell’amministrazione Cuofano. «La vicenda è nata male ed è stata gestita peggio – sottolinea Pagano – Sono stati spesi 45mila euro per i locali della Fresa-Pascoli che restano vuoti, con irregolarità procedurali che presenteremo alla Procura della Repubblica». E sulla proposta esposta dal consigliere Genco dice: «Tra un anno non avranno approvato neanche uno stralcio di progetto e dobbiamo vedere che somma stanzieranno in bilancio».
«Una vicenda strumentalizzata, mi auguro e mi auspico di poter fare tanto per Nocera Superiore – dichiara l’assessore Vigorito – Portaromana non rinuncerà alla scuola: è la promessa dell’amministrazione. Me ne andrò quando Portaromana avrà avuto la sua scuola e quando le altre scuole potranno essere minimamente decorose. L’obiettivo è quello di creare un polo scolastico con classi di scuola dell’infanzia, elementari, e possibilmente anche medie, così come prevede la buona scuola».
Alle mamme – che anche in seduta consiliare hanno pubblicamente palesato il loro secco e perentorio “No” al trasferimento dei loro piccoli nella nuova sede indicata, a loro parere anch’essa inadeguata per la presenza di due rampe di scale potenzialmente pericolose in caso di evacuazione di bambini dai due ai cinque anni – non resta che attendere.