Scende in campo ufficialmente la mozione “Il Partito che ci piace”, che candida alla segreteria cittadina Luca Forni. E dall’interno piovono critiche: bello il suo libro dei sogni, dicono
Salgono a tre i candidati alla segreteria del Pd di Nocera Inferiore. A scendere in campo come terzo incomodo è Luca Forni, che nelle scorse settimane sembrava il designato della mozione “insieme per”, e che invece è stato (malamente) scalzato da Alfonso Oliva.
Il giovane professionista nocerino, però, ha deciso di non lasciar perdere, e fatti i conteggi degli amici su cui poteva far conto (una settantina, secondo le stime) ha deciso di presentare una terza mozione, dal nome “Il Partito che ci piace”, candidandosi ufficialmente alla guida del circolo cittadino Pd.
«Condivido l’idea un partito plurale – scrive nel documento di presentazione – scevro da condizionamenti e pregiudizi, libero da imposizioni ed aperto a nuove forze: come non sottoscrivere mozioni che decantino i principi di libertà, uguaglianza e fraternità! Diviene opportuno, per non cadere nel solito “politichese”, indicare le modalità con le quali si pensa di operare per addivenire alla realizzazione dei principi enunciati, anche per evitare “incomprensioni” o “ interpretazioni libere”».
Poi il candidato terzo incomodo tra Dina Pagano e Alfonso Oliva passa in rassegna quello che è il Partito che piace ai componenti la mozione, e quello che dovrebbe fare per rendersi presente in città e interfacciato con essa:
in primis “l’apertura a tutti gli iscritti del Partito, decidendo che i direttivi cittadini saranno fissati il primo lunedì di ogni mese, consentendo a tutti di parteciparvi poiché nessuno devo essere escluso”. Poi il coinvolgimento di “tutti i militanti del Partito, stabilendo che le riunioni della segreteria cittadina saranno fissati il terzo lunedì di ogni mese, consentendo a tutti di presenziarvi e di contribuire con proposte ed interventi”; ancora l’informazione che passi attraverso la presenza mensile di un parlamentare del Partito che spieghi concretamente cosa si stia facendo per il territorio, e la garanzia di scegliere i candidati con primarie impedendo che gli stessi soggetti partecipino per pià cariche.
Poi Forni prosegue con una sorta di libro dei sogni, «che è condivisibile anche da chi fa parte di altre mozioni, per la verità», ci dice un esponente di un’altra parte del Pd, «ma che sembra, sebbene decisamente allettante, troppo da Mulino Bianco e poco da persona pratica».