E’ diventato ormai un elemento dello scalo cittadino, il cinquantenne Gaetano. Quando il tempo è buono ogni giorno alle 8 arriva e, a modo suo, diventa una sorta di ferroviere aggiunto
di Enrica Granato
C’è chi è infastidito dalla sua presenza e c’è chi sorride e scambia quattro chiacchiere con lui. Fatto sta che da circa 2 decenni Gaetano è la mascotte indiscussa della stazione di Nocera Inferiore.
Basso, capelli radi, camminata non perfetta e mani perennemente nelle tasche ma sempre pronte a stringerne delle nuove: questo mucchietto d’ossa di 52 anni, con evidenti ritardi mentali ed un’aura di mistero che avvolge le sue origini e la sua storia, trascorre ormai le giornate allo scalo cittadino, che considera come la sua seconda abitazione.
Gaetano (che convive con il fratello e la cognata) arriva da solo a piedi in ferrovia intorno alle 8:00, sorride mostrando la sua dentatura imprecisa, borbotta qualcosa tra sè e sè, controlla gli orari dei treni, e quando questi ultimi stanno per arrivare esorta chiunque (anche chi attende i successivi, seduto tranquillamente sulle panchine) ad affrettarsi per evitare di perderlo, urlando e dimenando le braccia per l’eccitazione.
E quando, all’ora di punta, l’orda di studenti e lavoratori di ritorno a casa invade (con sua immensa gioia) i binari, attende con loro l’arrivo del convoglio salutando, pronunciando qualche frase incomprensibile o senza senso, e chiedendo una stretta di mano: l’unica “pausa” della giornata la dedica al pranzo, che consuma spesso con un panino, salvo tornare in stazione e sostarvi fino alle 18:00-19:00, chiacchierando (a modo suo) talvolta con gli edicolanti, talvolta con gli addetti alla biglietteria o con gli agenti del posto.
E’ diventato praticamente una sorta di protagonista indiscusso per i tanti pendolari che ogni mattina, puntuale, ritrovano questo cinquantenne dallo spirito infantile che si diverte ad aspettare i treni e trova sollievo alla solitudine stando tra la gente, nonostante viva di fatto in un mondo tutto. Una presenza fissa che , però, non sempre viene vista di buon occhio : c’è chi lo evita, c’è chi non gradisce le sue attenzioni, c’è chi lo stuzzica involontariamente scatenando una serie di ingiurie gratuite, chi lo vorrebbe fuori dalla struttura.
Ma per la maggior parte della gente, Gaetano è ormai un “compagno di scalo” che si riconosce tra gli andirivieni e gli spintoni, che si avvicina mentre fumi una sigaretta in attesa del treno, che ti fa sentire a casa con quella pacca sulla schiena data con qualche difficoltà di movimento e quella felicità che solo le persone sole e bisognose d’affetto sanno manifestare.