La diciottesima edizione della manifestazione prosegue il suo cartellone in attesa di novità sulla questione dello sgombero del Centro sociale. Si inizia alle ore 21
“Scenari pagani” prosegue in APNEA, in attesa di nuove dal Comune sulla questione degli sgomberi dal Centro sociale, e continua ospitando un maestro del teatro : l’argentino Cesar Brie, premio “Scenari pagani” 2015, in scena sabato 28 febbraio, alle ore 21, presso il teatro del Centro Sociale di Pagani. Apolide e ribelle, antagonista e testardo, esiliato per necessità e vocazione, a suo agio tra i minatori di Potosi come tra gli intellettuali dei festival europei, nei villaggi della Cordillera come nei teatri tutto velluto delle capitali occidentali, nei centri sociali di periferia come nelle università, César Brie oggi, suo malgrado, è considerato un maestro. Una grande presenza internazionale, uno dei protagonisti della scena mondiale più apprezzati dal pubblico italiano, che dopo molti spettacoli all’insegna dell’impegno civile propone, con “120 chili di jazz”, un lavoro votato al divertimento, che non dimentica di far pensare lo spettatore.
Anche la terza serata della rassegna organizzata da Casa Babylon Teatro, con la direzione artistica di Nicolantonio Napoli, sarà accompagnata da Avamposti e Presidi, un’idea nata in collaborazione tra Scenari pagani e Ritratti di Territorio, il progetto culturale di Nunzia Gargano. Questa sinergia firma il prologo enogastronomico“Tarallucci e Vino” AperiSpettacolo.
“120 chili di jazz” è tutto un susseguirsi di rocambolesche vicende, giocato sul filo dell’ironia. Il protagonista Ciccio Méndez vuole entrare a una festa per vedere la sua innamorata (che non sa di esserlo). Decide così di fingersi contrabbassista del gruppo jazz che allieterà la serata. Méndez non sa suonare il contrabbasso, ma con la sua voce da uomo delle caverne imita alla perfezione il suono delle corde. Dovrà riuscire a sostituire il vero contrabbassista del gruppo e a nascondere a tutti la propria incapacità di suonare lo strumento.
Dietro il racconto si celano tre amori: l’amore non corrisposto per una donna per la quale si finirebbe all’inferno; l’amore per il jazz, che aiuta Ciccio Méndez a sopportare la sua immensa solitudine; e l’amore per il cibo, nel quale Ciccio trova brevi e appaganti rifugi e consolazioni.