Una scena tratta dal film

Al Festival promosso dal Comune di Nocera, il film vincitore del Festival di Roma ha appassionato i ragazzi delle scuole secondarie di II grado, tra spunti sui diritti umani e l’umanissimo piacere del bel cinema

Scaricati dalla società, tra discarica e fogne: sono i tre giovani favolosi nelle favelas di “Trash” (“immondizia”). Il film di Stephen Daldry è approdato ne La Città Incantata Film Festival dopo la tappa vincente del Festival di Roma, in cui era stato insignito sia del Premio BNL del Pubblico che di quello nella sezione young\adult “Alice nella Città”. Certo, il Brasile che ambienta la storia è un po’ un paese delle meraviglie (si vedano le bianche spiagge dell’ultima parte), ma ai tre ragazzi tocca esplorarne il lato oscuro dopo il ritrovamento di un portafoglio, tra loschi inseguitori in divisa, politici corrotti, galeotti che la sanno lunga e lunghe fughe. Con tanto di resa dei conti al cimitero, nemmeno fosse un film di Sergio Leone: altro che cento giorni da pecora, come dicono i protagonisti quattordicenni, “scendiamo in piazza e lottiamo per i nostri diritti”.

Di diritti si è parlato, dunque, al Cinema Sala Roma, dove nelle scorse settimane e  fino a venerdì 27 febbraio il film è in proiezione per un totale di sei volte per altrettanti istituti scolastici, già pronti a tornare per il II ed il III ciclo (“Legalità”, “Dialogo interculturale”). Alla kermesse allestita dall’Amministrazione Comunale, con la collaborazione dell’Associazione Social Project, dalle suggestioni del grande schermo si è passati ai dibattiti con i ragazzi, che hanno mostrato una profonda sensibilità nei confronti delle tematiche di “Trash”, focalizzate anche grazie al contributo dei volontari di Amnesty – Agro-Nocerino, Gruppo 261. La pellicola di Stephen Daldry – il regista di “Billy Elliott” – è d’altronde di quelle d’alto artigianato, in cui ogni elemento concorre alla strategia dell’attenzione: dalla tambureggiante colonna sonora al montaggio serrato, dalla fotografia sgargiante alla tensione del racconto.

Così, tra colpi di scena e qualche colpo di rivoltella, il vivace romanzo di Andy Mulligan è stato adattato per il cinema, con la gradevole confezione extra-lusso del blockbuster che avvinghia alla poltroncina, nel proprio crescendo da thriller avventuroso. Sarebbe anche, però, un’avventura etica, una ricognizione sui limiti delle possibilità individuali di fronte ad un sistema corrotto (quello, sì, “immondizia”), sul senso di responsabilità da contrapporre alla rassegnazione. Lasciatecelo dire, quel clima di festosa disillusione tutto sudamericano a volte sa tanto di Campania. Il riscatto è affidato ai più giovani, e poco importa se il passo di samba di Rafael, Gardo e Rato appaia un po’ favolesco: l’immaginazione, anche cinematografica, cambia gli sguardi. E gli sguardi cambiano il mondo.

 Antonio Maiorino
Direttore Artistico La Città Incantata Film Festival

 

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