I fatti accaduti nella capitale in questi giorni vedono il palleggio di responsabilità delle forze dell’ordine olandesi, e il diniego delle nostre autorità di aver avuto tali segnalazioni. Un indecoroso scaricabarile, indegno di paesi civili come Olanda e Italia
di Nino Maiorino
Il 6 maggio 1527, a seguito di sciagurati accordi tra i vari regnanti europei, principi italiani contro il Papato, all’epoca retto da Papa Clemente VII, i tremendi soldati mercenari “servi della regione”, che costituisce l’etimologia tedesca del più noto termine “Lanzichenecchi” imperiali, guidati dal luogotenente di Frundsberg e dal condottiero Konrad von Boyneburg-Bemelberg (al posto del moribondo comandante Generale Georg von Frundsberg, esperto condottiero tirolese) diedero inizio al tristemente famoso “Sacco di Roma” che si protrasse fino al 18 febbraio 1528, e causò alla popolazione, alla città e alle opere d’arte danni ingentissimi: si è calcolato che la tra popolazione romana, che all’epoca era di circa 55.mila abitanti, si contarono circa 20.mila morti tra i trucidati dei lanzichenecchi, e le malattie e le pestilenze che essi portarono, complici anche le spaventose condizioni igieniche dovute alla mancanza di fogne e alla penuria di acqua; e si ha solo un elenco sommario delle opere d’arte distrutte dalla furia dei protestanti Lanzichenecchi i quali, indipendentemente dalla circostanza che fossero soldati a pagamento, che spesso combattevano, quindi, su fronti opposti, in questo frangente erano anche particolarmente agguerriti contro il papato.
Oggi, ad opera di moderni lanzichenecchi, pur’essi oramai famosi, gli hooligan olandesi del Feyenoord, si è ripetuto un “mini-sacco” della città durato, per fortuna, solo due giornate, mercoledì 18 e giovedì 19 febbraio, i cui risultati peggiori non sono rappresentati tanto dai danni , pure ingenti, alle opere d’arte, e, più importante di tutte, alla famosissima fontana della “Barcaccia” del Bernini a piazza di Spagna, al centro della quale un corto balaustro sorregge una piccola vasca oblunga centrale, una specie di coppa ovale, che è stata irrimediabilmente danneggiata da una orda di ubriachi devastatori che in quella fontana, in quella piazza, nelle strade limitrofe e, il giorno prima, nella piazza Campo dei Fiori, hanno dato sfogo ai più bassi e abbietti istinti distruttivi, e ad irriguardose azioni (in tanti si sono divertiti ad orinare appunto nella fontana, diventata anche pattumiera di bottiglie, lattine e spazzatura varia).
Dicevamo che il risultato peggiore di tanta inciviltà è, a nostra avviso, la palese nostra incapacità di prevenire, arginare e reprimere quei fenomeni di delinquenza e di violenza che sempre più frequentemente avviliscono le nostre città, e non solo in occasione di competizioni calcistiche.
Quale strategia sia stata adottata per prevenire ciò che è avvenuto non è dato di comprendere.
Tra il palleggio di responsabilità delle forze dell’ordine olandesi, che si affannano ad assicurare i media che già molti giorni prima avevano avvertito le nostre autorità della invasione incontrollata di centinaia di hooligan, e il diniego delle nostre autorità di aver avuto tali segnalazioni, c’è un indecoroso scaricabarile, indegno di paesi civili come Olanda e Italia.
Ma pure se non ci fossero state quelle segnalazioni, era prevedibile che, a “sostegno” (si fa per dire) della squadra del Feyenoord, sbarcasse in Italia, organizzata o alla spicciolata, quell’orda di devastatori: come pensavano di controllarla e arginarla le nostre Forze dell’Ordine?
Un anonimo poliziotto, sfinito dopo le battaglie della piazza, mentre saliva sul blindato che lo riportava in caserma, ha mormorato “Qualcuno mi spiegherà prima o poi cosa devo fare se vedo un tifoso orinare a piazza Navona”; questo sfogo è il chiaro sintomo dello stato di frustrazione nel quale sono messe le nostre Forze dell’ordine quando si trovano a dover fronteggiare fenomeni di massa che, pure non avendo caratteristiche di tradizionale criminalità organizzata (nel contrasto della quale le nostre FF.OO. eccellono), vanno comunque fronteggiate, contrastate e messe in condizione di non nuocere: tale stato di frustrazione è anche la conseguenza di scellerate politiche falsamente garantiste che da decenni caratterizzano le nostre autorità politiche, specialmente di sinistra.
E’ chiaro che non avendo idee chiare su come fronteggiare tali fenomeni, avendo le mani legate da leggi e norme a dir poco strampalate, le FF. OO. non sanno cosa fare o, peggio, sono impedite dagli stessi loro dirigenti ad agire con la massima determinazione possibile, timorosi tutti che, alla fine, chi potrebbe essere veramente perseguito, sarebbe il “povero” poliziotto che, quanto meno, rischia un provvedimento disciplinare per eccesso di … (vattelapesca), così come un normale cittadino, che si vede in casa un ladro armato, rischia un procedimento per eccesso di difesa se si difende sparando: non dimentichiamo il caso del giovane anarchico Carlo Giuliani, ucciso a Genova durante gli scontri del G8 nel 2001 dal Carabiniere Mario Placanica che il Giuliani stava per ammazzare e per il quale il ragazzo ucciso, benché colpevole, è stato quasi in odore di santificazione…
Ai danni è seguita, come di consueto, la beffa: quella di alcuni teppisti, individuati, subito condannati ed … espulsi… (!!!): cioè ce ne siamo liberati per questa volta, ma a nessuna delle autorità è venuto in mente che, probabilmente, in considerazione della “severità” della nostra condanna, ce li troveremo nuovamente dinanzi alla prossima competizione calcistica.
Altra beffa: quei teppisti che non sono stati trovati “con le mani nel sacco”, vale a dire nei confronti dei quali non ci sono prove che abbiano partecipato alle devastazioni, invece di essere almeno individuati, circoscritti e, alla fine, messi su treni o aerei o pullman che li potessero riportare in Olanda, sono stati … accompagnati per premio … allo stadio: così, quello che non erano riusciti a fare in piazza, potevano farlo durante la partita (sic!!!).
A tutto quello che è accaduto si aggiunge anche la farsa del risarcimento dei danni che abbiamo subito; il Sindaco Marino giustamente chiama in causa l’Olanda, quest’ultima rifiuta qualsiasi intervento assicurando, bontà sua, la piena collaborazione ad individuare i responsabili degli scempi compiuti.
Qualcuno ha detto: “se le nostre Autorità non sono in grado di proteggerci dagli avvinazzati hooligan (“armati” solo di bottiglie vuote di birra), come potranno proteggerci dagli attacchi dei fondamentalisti islamici (che risultano armati quanto meno dai ben più micidiali kalasnikov)? “
Verità sacrosanta.