Io sono un pacifista. A me la guerra mi fa proprio schifo, muoiono tanta gente, i giovani, le donne, i fratelli, i cugini, i cognati e i bambini, soprattutto i bambini, straziati mutilati insanguinati. Che peccato! E’ una brutta cosa che a me non mi piace e non si deve fare.
Allora ho detto a mammà “Mammà, mò sai che faccio? Vado all’Ucraina, all’Iraq e alla Libia con tutti i miei compagni pacifisti, con le bandiere multicolori e facciamo un corteo, ci mettiamo in mezzo e diciamo a quelli là che siamo tutti fratelli e che non sta bene quello che stanno facendo e così la finiscono”.
Mammà ha detto “Statte accorto a mammà! In primis quelli parlano in un’altra maniera e può essere che non ti capiscono a primmo acchitto, vi vedono che marciate così numerosi e in fila e si credono che li volete combattere e poi sicuro non la pensano come voi, perché tengono in mano i mitri e i missili e le bombe, e fanno la guerra santa e va a finire che ti sparano e muori e buonanotte al pacifismo”. “Hai ragione, mammà, allora faccio un’altra cosa. Vado solo io, gli porto le zeppole di S.Giuseppe e i cannoli siciliani dentro a un cartoccio attaccato con le fronne di ulivo e due salami paesani e ‘nu fiasco ‘e vino”.”No, p’ammore ‘e Dio, il salame no e manco ‘o vino, quelli la prendono per un’offesa a Maometto. E poi levati ‘sta catenella con il crocefisso che tieni in petto, se no ti prendono per un crociato e ti sparano. E portati ‘a maglietella ‘e lana”.
Così mi sono messo a preparare lo zainetto e ci ho messo la bandierina della pace, la meglietella ‘e lana, lo smartphone, due panini con la nutella e la fotografia di Pinuccella mia, ma non quella che sta in bikini, una che tiene il fascicollo in testa.
Ma mentre che mi stavo a preparare, sul punto di telefonare al pasticciere per farmi fare le zeppole e i cannoli, mi ho sentito chiamare da sotto il palazzo ed erano Erricuccio e Fofonzo, condicendo “Scendi che dobbiamo andare a vedere la partita Juventus-Napoli alla televisione e dopo andiamo a sentire il concerto per Pino Daniele”. ‘Uh Madonna! Me n’ero proprio dimenticato. E mò come si fa? Mi passavano davanti agli occhi le immagini dei bambini straziati e il bel prato verde dello stadio San Paolo, i film di Massimo Troisi con le musiche di Pino Daniele, mi sono messo a fare ‘o paro e ‘o sparo, frattanto i russi e gli ucraini e i guerriglieri mussulmani dell’Isis continuavano a sparare, a uccidere bambini, a sgozzare ostaggi e prigionieri, mi sentivo un traditore, mi ha preso l’angoscia, mi sono buttato sul letto a piangere, sopraffatto dalla rabbia e dalla tristezza.
Finchè mammà mi ha portato una bella tazza di cioccolata e mi ha detto “Nun dà retta a mammà. Statte a’ casa”.
Aldo Di Vito
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