Dopo gli stracci volati tra “#Cambiamenti” e “Insieme per …” anche in ordine al rientro poi sfumato di Cozzolino e Romano, ora Luca Forni, candidato alla segreteria cittadina, alza i toni all’interno del suo gruppo: «Vogliono solo adesioni e niente discussioni interne»
di Gigi Di Mauro
Continuano ad ogni livello organizzativo le polemiche interne al Partito democratico. Dalle divisioni – a livello centrale – sulle decisioni che via via assume il Governo Renzi al caos pressocché totale che si avverte a livello regionale con le primarie in vista della tornata elettorale di maggio che ancora sono in alto mare e che non hanno dato ancora a iscritti e simpatizzanti certezze su chi sarà il prossimo candidato alla presidenza di palazzo Santa Lucia.
Nè a livello cittadino le cose differiscono: l’ultimo bomba l’ha lanciata l’avvocato Luca Forni, candidato (provocatoriamente a suo dire) alla segreteria cittadina del Pd, e aderente alla mozione “Insieme per …” che è a sua volta in guerra più o meno totale con quella di #CambiaMenti. Ma nemmeno all’interno di “Insieme per …” le acque sembrano chete, come si può leggere dalla comunicazione che Forni fa alla stampa, ed in cui scrive: «Il congresso cittadino del Partito democratico, di prossima celebrazione, sarà il luogo ed il momento di vera dialettica tra gli iscritti, con un confronto su idee, progetti e programmi per il rilancio del partito e per presentare proposte concrete per la risoluzione, almeno in parte, delle tante problematiche che affliggono Nocera Inferiore. In modo” provocatorio” ho apertamente dichiarato, diversi mesi fa, di essere candidato alla segreteria cittadina ed ho proseguito con amici, associazioni, parti sociali alla stesura di un proposta congressuale da presentare: la mia bozza è stata condivisa, successivamente, con altri sottoscrittori della mozione “Insieme per…” ma, purtroppo, da parte di alcuni di essi altrettanta disponibilità a discutere e condividere i punti organizzativi non è stata presente. Più volte ho dichiarato, negli incontri che abbiamo avuto con gli altri sottoscrittori della mozione, la mia totale assenza di posizioni precostituite tanto da manifestare la mia disponibilità a ritirare una candidatura “provocatoria” chiedendo solo di condividere i requisiti che ritenevamo di dover ricercare nel candidato segretario e nella gestione del partito; inoltre, avevamo condiviso il principio che il futuro candidato alla segreteria non dovesse essere tacciato di appartenenze dirette o indirette. Purtroppo, “incassata” la mia adesione alla mozione e quella dei miei amici, il tempo della condivisione è terminato ed è arrivato il tempo del “prendere o lasciare”, senza dare la possibilità di replica e di approfondimento delle proposte che ritenevamo di presentare. E neppure è stata ritenuta degna di risposta la mia ferma convinzione, nonchè dei miei amici, che dovesse essere espressamente indicato nella mozione che le primarie sono e saranno l’unico metodo di selezione per i futuri candidati alle cariche elettive e che nessuno, scelta una competizione interna, potesse partecipare alle altre e ciò al solo fine di “uscire” dalle solite rose di nomi che sono sempre identiche, e per una vera apertura del partito: se non dichiariamo che tutti possono concorrere, chi e perché dovrebbe avvicinarsi al Pd?
Per questo, ribadendo i principi e le proposte già formulate, credo opportuno apertamente rivendicare una posizione non personale ma metodoligica, di apertura, dialogo di uomo e uomini liberi, nell’esclusivo interesse di una vera crescita del partito e della nostra città».
I più vedono in una scissione tra le varie componenti formatesi tra i Democratici l’unica via di uscita da questo empasse che di certo non sta giovando all’immagine del Partito. Ma la paura che – divisi – si raccolga una sonora sconfitta alle regionali per il momento è ancora troppo forte.