Alcune scene raffigurano uomini, animali e momenti di normale vita quotidiana. Altri mostrano figure incredibilmente somiglianti a moderni astronauti con tanto di tuta spaziale
Il Chhattisgarh è uno stato dell’India centrale, ricco di antiche pitture rupestri. Molti siti mostrano dipinti antichi raffiguranti esseri umani e animali in scene di vita quotidiana.
Tuttavia, alcuni ricercatori, recentemente hanno fatto riferimento ad alcuni dipinti insoliti, nei quali sono riportati animali che sembrano essere canguri e giraffe, specie non native del paese. In altri ancora, gli antichi artisti preistorici sembrano aver voluto raffigurare strane creature ibride uomo-pesce. Alcuni ricercatori sono convinti che i pittogrammi siano rappresentazioni di antichi astronauti e avvistamenti UFO.
Per svelare la natura dei soggetti raffigurati nei dipinti, il Dipartimento di Stato per l’Archeologia e la Cultura in Chhattisgarh, India, ha richiesto il supporto dell’Organizzazione per la Ricerca Spaziale Indiana. “Le opere riflettono la convinzione diffusa tra gli esseri umani antichi di non essere soli nell’universo”, spiega l’archeologo JR Bhagat a Times of India.
“I dipinti sono realizzati con colori naturali che sono appena sbiaditi nonostante il passare dei millenni”, continua Bhagat. “Le figure sembrano essere in possesso di oggetti simili ad armi e non hanno caratteristiche immediatamente riconoscibili. Specialmente, il naso e la bocca sono mancanti. In alcune raffigurazioni, vengono mostrati con indosso una sorta di tutta spaziale”.
Bhagat, studioso di arte rupestre, sostiene che le pitture risalgono a circa 10 mila anni fa. A suo parere, le immagini possono raffigurare extraterrestri e UFO, rappresentati sotto forma di esseri umanoidi che scendono dal cielo, con caschi e antenne, a bordo di un oggetto a forma di disco con tre raggi (o gambe).
“Le immagini ci dicono che gli esseri umani, in tempi preistorici, potrebbero aver visto o immaginato esseri provenienti d altri pianeti, creando grande curiosità tra le persone e i ricercatori. È necessaria una ricerca estesa per ulteriori accertamenti. Chhattisgarh, attualmente, non dispone di tali esperti che potrebbero fare luce sulla questione”, dice ancora Bhagat.
Bhagat, inoltre, ha raccontato di diverse leggende che si tramandano tra i locali, tra le quali c’è quella dei Rohela (che si traduce con “piccole dimensioni”). Secondo la leggenda, ai tempi degli antenati, i Rohela atterravano utilizzando un oggetto volante di forma rotonda, rapivano una o due persone del villaggio, che non sarebbero mai più stati restituiti, e poi ritornavano verso il cielo.
Bhagat, tuttavia, rimane prudente: “Non possiamo escludere la possibilità che sia il prodotto della fantasia delle popolazioni preistoriche”. Le immagini, infatti, hanno molti elementi comuni con quelli che in altri contesti archeologici si identificano solitamente come immagini sciamaniche di divinità, ibridi uomo-animale e forme geometriche.
Ad ogni modo, la ricerca sulle pitture rupestri indiane è appena cominciata e, secondo gli auspici di Baghat, l’ideale sarebbe quello di uno studio interdisciplinare che coinvolga sia archeologi con diverse specializzazioni, che studiosi di astronautica e volo spaziale.