L’Intervento: Antonio Cesarano, direttivo provinciale Pd
Siamo giunti alla fine di un anno che vede il Piano di Zona ancora fermo al palo. Fermo nell’esplicare il bando di assunzione per gli operatori, figure professionali che dovrebbero completare l’ufficio di piano.
La conclusione in tre anni di incongruenze e irregolarità continue ci porta a ritenere che ad essere diventata realtà è quella che si profilava la peggiore delle ipotesi, Forse c’è una volontà collettiva indirizzata al non permettere il funzionamento di questo strumento? La domanda si profila più che legittima.
Intanto ai cittadini continuiamo a fornire servizi e sussidi ad intermittenza, moltiplicando i disagi per fasce di utenze già svantaggiate.
Caos e disordine non sempre sono frutto dell’incapacità o degli eventi. Perseverare in questo solco induce a pensare che sia questa la strada che la politica vuole percorrere.
Gli scandali che hanno colpito Roma debbono veicolare ancora maggiore attenzione al mondo del Terzo Settore, imponendo la massima trasparenza nelle procedure di gare e di utilizzo dei fond . Non dimentichiamo che durante prossimo triennio il Piano di Zona Sa1 dovrà utilizzare i fondi previsti dai PAC (piani di azione di coesione legge barca). Si tratta do milioni di euro indirizzati ad gli anziani, diversamente abili, prima infanzia.
Questi fondi devono – si tratta di un imperativo morale – essere gestiti nella massima trasparenza. Motivo per il quale chiediamo che il coordinatore renda pubblica il prima possibile la programmazione prevista per l’utilizzo dei Pac .
Antonio Cesarano
membro del direttivo provinciale del Pd