Reale la commozione del sindaco, Manlio Torquato, e di tutti i presenti alla cerimonia d’intitolazione. Uniti nel ricordo di un uomo che da sempre ha contribuito alla crescita della sua città
di Angela La Rocca
Occhi vispi ed intelligenti che osservavano dal basso verso l’alto. Sigaretta sempre accesa. Voce roca e profonda. Questo è il melanconico ritratto di Raffaele Pucci fatto dal sindaco Manlio Torquato durante l’incontro di questa mattina, che ha permesso anche a chi non l’ha conosciuto di farsi un’ottima idea dell’uomo che è stato. L’intitolazione della Biblioteca comunale, storico luogo d’incontro di persone ed idee nella nostra città, è la perfetta ciliegina sulla torta di un iter molto complicato e portato avanti sin dal 2007.
QUEL VOCIONE «Guagliò, aggje truvate nu’ brigante ro’ 1500 ca se chiammava proprio cumme a’ te, Luigi Di Mauro». Gigi Di Mauro |
Non è certo un caso sia stato scelto proprio il nome del professore Pucci, che da sempre aveva grande dimestichezza con documenti e testi. Studioso e politico nocerino, dirigente dell’Archeoclub Nuceria Alfaterna ed esempio di impegno civile, poteva essere considerato una vera e propria enciclopedia vivente per quanto riguarda la storia di Nocera che ha amato in modo incondizionato. Ed è con lo stesso affetto che la moglie ed i figli, i cittadini, gli amici, i colleghi lo hanno ricordato oggi. «Raffaele Pucci era un punto di riferimento per molti di noi, anche e soprattutto per me»: si è espresso con commozione il sindaco, le cui parole, pronunciate più da amico ed allievo che da istituzione, hanno fatto sorridere ed emozionare tutti i presenti, soprattutto chi ancora era legato a quei bei pezzi di vita rievocati. Protagonista nobile e neutro della storia locale, si è battuto per la difesa del nostro territorio, partecipando attivamente alla crescita di Nocera Inferiore che oggi non può far altro che piangerlo ma anche rendergli onore. Quale modo migliore se non dare il suo nome al luogo ove, attraverso i tomi, si va alla ricerca del sapere. Luogo in cui il professore Raffaele Pucci si sarebbe trovato perfettamente a suo agio. Chiunque, osservando la splendida targa commemorativa realizzata all’esterno della Biblioteca, potrà ricordarsi di lui o, per i più giovani, venire a conoscenza della sua esistenza e magari aver voglia di seguire le sue orme. Tra l’odore di carta, preziose rilegature, le pagine e l’inchiostro vivrà in eterno. E’ quello che accade quando dallo studiarla, la storia, lo si diventa.
le foto di questo servizio sono di Ciro Paolillo ®