Cinque unità cinofile, un elicottero e ben 250 carabinieri hanno setacciato le zone a rischio della città alla ricerca dei protagonisti del sanguinoso conflitto a fuoco di venerdì. Martedì mattina riunione in prefettura del comitato per l’ordine e la sicurezza
di Maria Rosaria Mandiello
E’ caccia serrata ai banditi protagonisti della tragica sparatoria dell’altro giorno: 250 carabinieri, cinque unità cinofile ed un elicottero che ha sorvolato per ore la città di Pagani. Questi i numeri dell’operazione scattata nel cuore della notte. Nel mirino degli inquirenti i quartieri di Via Lamia e Barbazzano, ma le perquisizioni hanno interessato anche la zona dove venerdì scorso è stata sventata una rapina ad un portavalori, dopo una sparatoria con le guardie giurate e tre passanti rimasti feriti. L’operazione ha portato ad oltre trenta perquisizioni nelle abitazioni di diversi pregiudicati e persone ritenute vicine agli ambienti malavitosi. Gli inquirenti cercano elementi utili per individuare i responsabili della tentata rapina al portavalori della Cosmopol. Si suppone infatti che i banditi siano di Pagani o in qualche modo vicini alla criminalità paganese. Restano riservati i risultati del blitz. Nel frattempo si passano a setaccio i filmati delle telecamere di videosorveglianza, poste in molti punti in cui venerdì è avvenuto il conflitto a fuoco, in cerca di un qualsiasi particolare che possa portare ad una svolta alle indagini. Ieri mattina il sindaco, Salvatore Bottone, insieme al presidente della provincia di Salerno Giuseppe Canfora ed ai sindaci del territorio – prima di prendere parte al corteo silenzioso che ha attraversato il centro cittadino, ed a cui hanno preso parte anche le forze dell’ordine, le associazioni cittadine e le parrocchie locali con l’intento di urlare un fermo “no” ad ogni forma di illegalità – hanno siglato un documento indirizzato al prefetto di Salerno, Gerarda Maria Pantalone, in cui hanno chiesto una maggiore vicinanza delle istituzioni e il potenziamento delle forze dell’ordine su tutto il territorio dell’Agro. La missiva sottoscritta dai sindaci dell’Agro è stata intitolata “Non perdiamo la speranza”, riprendendo così le parole del vescovo della diocesi di Nocera e Sarno, Giuseppe Giudice. «L’Agro deve ritornare alla normalità perchè questa splendida terra, fatta di ricchezze storiche, archeologiche e di millenarie tradizioni, deve splendere di libertà e di onestà», si legge nel documento con cui i sindaci chiedono di essere aiutati a rendere sicure le città da loro rappresentate. Una missiva punto di partenza per riconsegnare ai cittadini città libere di essere vissute senza paura, con la libertà di passeggiare in sicurezza. Un Agro che non china la testa, ma chiede città sicure e vigilate. Città normali perché –come si legge nella missiva – «unendo le forze saremo in grado di ricostruire il tessuto sfilacciato dell’Agro Sarnese Nocerino». Domani mattina, intanto, in prefettura ci sarà una riunione, convocata dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, a cui parteciperà il sindaco della città di Pagani, Salvatore Bottone: chiederà una presenza costante e non sporadica delle forze dell’ordine, per prevenire eventuali episodi criminali.