Malgrado gli sforzi concreti del sindaco, Manlio Torquato, troppo spesso la città è oggetto di cronache negative per il pessimo stato dell’igiene urbana. Di chi la colpa? Gli operatori ecologici fanno davvero tutti il loro dovere?

di Patrizia Sereno

Città mia diletta, come ti vedo messa male! Sono un colpo al cuore ed un pugno nell’occhio quelle foto affidate alla rete e che attestano come ogni angolo –  dal centro alla periferia – sia a rischio … incivili, vandali ed affini.
Nocera mia diletta, la munnezza è diventata una spina nel fianco. E i chilometri (tanti) che mi separano da te,  acuiscono la sofferenza per lo schiaffo che ti viene inflitto appena un una maglia rotta lascia spazio a chi non ti ama abbastanza da rispettarti e rispettarti.
Eppure basta così poco …La riflessione la facevo appena appena questa mattina. Mi sono svegliata in una Legnano bagnata dalla pioggia che per tutta la giornata non ha mai smesso di cadere. Fuori era ancora buio quando i mezzi spazzastrade, come ogni mattina (sabato compreso),  hanno iniziato il loro rumoreggiante balletto per lustrare il manto d’asfalto.
Con l’immancabile tazzina di caffè tra le dita, sorseggiando la bevanda bollente come Dio comanda, guardavo fuori, spaziando tra i tetti e la via. Non senza domandarmi: ma perché affannarsi a pulire quando sta piovendo? Forse non dovrei neanche pormela una domanda del genere in  una città (solo una delle tante dove tutto ciò è quotidianità), visto che qui accade anche che con regolarità passino le macchina deputate a spazzare le foglie che – in nome del ciclo naturale delle stagioni – si staccano dagli alberi creando tappetti gialli e rossi tanti affascinanti quanto pericolosamente viscidi con la pioggia.
Superfluo dire altro, se non aggiungere che la pulizia è tale e tanta che trattengo il chewingum in bocca anche quando è oramai fastidiosamente insapore: fino a quando non sono vicina agli appositi contenitori per chicche di sigarette e gomme da masticare.
L’avrei fatto anche a Nocera Inferiore? Rispetto questa città. Amo la mia e la rispetto parimenti. E mi viene da domandarmi “ma laggiù facciamo proprio davvero tutti il nostro dovere?”. Mi spiego meglio: ci impegnano davvero tutti in quello che è un imperativo morale legato al nostro senso civico? Gli operatori sollecitano accoratamente i cittadini a collaborare effettuando la differenziata correttamente a prescindere da turni di lavoro e dallo straordinario?  E i cittadini sono consapevoli che tutti abbiamo diritti e doveri? Quelli delle zone con servizio porta a porta rispettano modi e tempo di conferimento? E quelli dell’area anche ancora manca all’appello sanno che non affatto esentati dalla collaborazione affinché l’emergenza – la bestia nera dei tempi che furono – resti sono un lontano ricordo?
Tante, troppe domande. Tutte in una volta. Con un’unica speranza:  che la mia, la nostra Nocera non scivoli su una buccia di banana e che vada estinguendosi una razza che non giova a nessuno: quella dei …galli sulla monnezza!

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