Sparirà dalla piazza il "muro del pianto"

Il gazebo in ferro che ricopre la rampa di accesso agli scavi fa storcere il naso a Vincenzo Petrosino, segretario del Pd, e agli attivisti locali del Movimento Cinque Stelle

la piazza prima dell’inizio dei contestatissimi lavoi

di Angela La Rocca

Piazza del Corso ancora al centro e non solo della città. Se, logisticamente parlando, è impossibile spostarla dalla sua storica posizione, sembra difficile anche allontanarla dalle critiche. Chi sperava che con l’inizio dei lavori di rifacimento, volti alla riqualificazione dell’area, queste si quietassero, si sbagliava di grosso. Dopo la scomparsa di quello che per anni è stato considerato un fosso discarica, ove vi erano i resti di un’antica edicola funeraria, e dell’adiacente “muro del pianto” (così soprannominato dallo stesso sindaco Manlio Torquato), ora l’oggetto della discordia sembra essere la nuova struttura realizzata. Per la precisione il gazebo in ferro che ricopre la rampa di accesso agli scavi, che viene definito come un vero e proprio pugno nell’occhio rispetto alla configurazione del resto della piazza. Tale restyling, volto a restituire dignità al sito molto frequentato e circondato da attività commerciali di richiamo, ha fatto storcere il naso a Vincenzo Petrosino, attuale segretario del Pd, e agli attivisti del Movimento Cinque  Stelle nocerino. Quest’ultimi si erano opposti al progetto della piazza sin dall’inizio, avendone presentato uno alternativo, a loro parere non giustamente considerato dall’amministrazione. «I lavori non sono ancora conclusi» ribatte l’assessore Amato che, insieme al sindaco, ha visionato la struttura «Stiamo considerando soluzioni per alleggerire l’impatto di tale gazebo sul resto della piazza». Sembra, quindi, quasi un invito a pazientare in attesa del completamento dell’opera, per poter poi valutare il quadro complessivo che, si spera, possa accontentare un po’ tutti. Tentativo sicuramente complicato, parlando di gusto estetico estremamente soggettivo che può portare ad apprezzare o meno tale intervento. Dinnanzi a queste critiche diventa quasi naturale chiedersi: sono meglio anni di staticità, in cui ci si mette in attesa di qualcosa, o quando questo qualcosa inizia a muoversi? Quello che è certo è che Piazza del Corso, ancora una volta, non mette d’accordo nessuno.

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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