Appena lodata per essere tornata agli splendori di un tempo, la struttura cimiteriale cittadina torna di prepotenza nel mirino degli utenti per i disordini organizzativi di questi giorni, legati alla installazione delle croci votive per il 2 novembre
di Francesca Fasolino
«Sono indignata! Non soltanto i prezzi delle luci votive sono aumentate, ma ad un costo maggiore corrisponde un servizio minore»: queste le parole della signora Lucia, che ha voluto raccontare del disagio che ha vissuto questa mattina, presso il cimitero di Nocera Inferiore, per l’installazione delle luci votive. Recatesi al camposanto per far ornare con le classiche croci illuminate le tombe dei loro defunti nei giorni 1 e 2 novembre, sembrerebbe che le persone abbiano avuto due sorprese spiacevoli: prezzi aumentati e scarsa organizzazione. Stando alla testimonianza della signora Lucia, che ogni anno fa installare le luci votive sulle tombe dei propri cari, quest’anno non soltanto ha dovuto pagare un prezzo più alto, ma la mattinata si è poi trasformata in una vera e propria caccia all’elettricista. Negli anni precedenti, dopo aver pagato una cifra che variava in base alla grandezza delle luci e che si aggirava intorno ai circa 5 euro per la più piccola, si aspettava il rientro degli elettricisti che, luci alla mano, avrebbero accompagnato le persone per il montaggio. Il sistema quest’anno sembrerebbe essere cambiato: dopo il pagamento, che si aggira intorno ai 7 euro per la più piccola, le persone ricevono le luci votive ed è a questo punto che scatta la caccia all’uomo: la signora Lucia, come tutti gli altri, ha dovuto vagare in giro per le strade del cimitero in cerca di uno degli elettricisti così da poter procedere con l’apposizione delle lucine votive. «Tutto ciò è assurdo – ha continuato la signora Lucia – mi hanno messo le croci in mano e sono dovuta andare in giro per il cimitero in cerca dell’elettricista. Un’organizzazione inesistente, nessun criterio e nessun ordine da seguire. Quando trovavo un addetto dovevo sperare che non fosse già “prenotato” da altre persone che dovevano far apporre anche più di una croce in diversi punti del cimitero. A quel punto si sceglieva: o andare con l’elettricista presso i cari di sconosciuti per non perdere il proprio turno, o cercarsi un altro elettricista».