Il primo cittadino lo ha visto lavorare in piazza Municipio, sotto le finestre del Comune, fuori orario e sotto un sole tutt’altro che tenero per una giornata di mezzo ottobre. Lo ha invitato a prendere un caffè nel suo ufficio, scoprendo una persona d’altri tempi
di Gigi Di Mauro
Sta spopolando sulla rete, tra i nocerini, il post che il primo cittadino, Manlio Torquato, ha pubblicato ieri sera, e dedicato ad un uomo d’altri tempi: Giovanni Striano. Un illustre docente? Un’astrofisico che ha avuto i natali a Nocera Inferiore? No: «Giovanni Striano è uno spazzino -scrive il sindaco – Non operatore ecologico, dipendente di una partecipata, sindacalista. Spazzino. Me l’ha detto lui con orgoglio mentre lo guardavo ammirato. Ha deciso di dare una mano in più alla sua città, a noi, mettendosi a pulire con tanto di scopa la piazza del Municipio sotto la mia finestra nel pomeriggio. Quando – prosegue Torquato – finita la pulizia mattutina e dopo l’ora di pranzo torna ad essere imbrattata di cartacce e lattine. Giovanni lo fa in più, rispetto al suo lavoro regolare, perché gli fa piacere. «Avvoca’ a me ‘a spurcizia ‘nterra nun me piace…». E sorride. Lo fa nonostante gli acciacchi e l’età. Lo fa senza rivendicare nulla né recriminare per divise, guanti, diritti, permessi, sindacati. Come invece alcuni suoi colleghi che cerchiamo di stanare ogni giorno raccogliendo recriminazioni e proteste con le scuse più misere e più varie. Mi guarda e sorride perché, mi dice, nella stanza del sindaco non c’è stato mai, tantomeno per prendersi un caffè, come oggi. Poi mi dice «Avvoca’, io sono stato alunno di vostro padre, di Fulvio Torquato». Se lo ricorda ancora mio padre e le sue lezioni di italiano. A lui che faceva un tecnico professionale. Mi fermo, lo guardo e mi commuovo».
Mi dice, il sindaco: «Giggì, questa è proprio una storia da Risorgimento Nocerino!». E come dargli torto? Come non ricordare i tempi in cui io ero piccolo e lo “spazzino”, come si definisce Giovanni, veniva a prendere il sacchetto di immondizie porta a porta? Nel palazzo dove abitavo entravano con un grosso sacco in spalla e, piano per piano, ritiravano quello che gli lasciavamo nelle pattumiere che la sera mettevamo fuori la porta di casa. Ed erano contenti e orgogliosi, come lo è ancora oggi Giovanni Striano, che la zona loro affidata fosse linda come il salotto buono di casa. Ce ne fossero venti come lui Nocera di notte brillerebbe riflettendo le luci.
I numerosissimi commenti al post del sindaco non fanno che confermare la stima di cui Giovanni Striano, lo spazzino galantuomo, gode in città, e quanto la città stessa vorrebbe più persone come lui.
Vincenzo Parasole scrive: «Va portato in giro nelle scuole, per dimostrare che non è il tipo, ma il lavoro in se a nobilitare l’uomo, mentre la camorra offrendo ricchi premi e cotillons non fa altro che abbrutire la società … Uno cento mille altri come codesto lustro signore!».
E Lina Battipaglia: «È veramente una persona speciale e precisa. Proprio l’altro giorno volevo fotografarlo mentre svolge il suo lavoro sotto il sole cocente. Dopo che sono andati via tutti dal mercatino lui è lì a togliere anche la più piccola carta pere far si che diventi di nuovo un parcheggio. Grazie Giovanni».