Campeggiano su tutti i giornali i volantini analfabeti dei senatori della Lega Nord. L’intenzione era contestare alcune scelte del Governo, ma il risultato ha messo – ancora una volta – in bella mostra la radicata e radicale ignoranza, e non solo in termini di leggi e procedure, di un numero di parlamentari tutt’altro che irrisorio.

E’ scritto sui fogli mostrati in aula “Qual’è“, e si legge “sono un analfabeta” (si scrive così al maschile, non “un’analfabeta” come con orrore ho letto su un’altra testata giornalistica. Al femminile fa “una analfabeta”).
La diffusa ignoranza dei deputati è dovuta a scelte calate dall’alto con il porcellum (ma il nuovo sistema proposto da Renzi non corregge affatto, fino ad ora, questa grave pecca), che hanno sfornato deputati e deputate che, a fae esempi significativi, potremmo chiamare Razzi e Gelmini (ricordate, di quest’ultima, la storia del tunnel del Gran Sasso che ci fece deridere dal mondo, vero?).
Ora, come dicono gli appassionati di calcio, tra i quali non vi sono io, è facile fare il mister dal divano di casa. Ma è pur vero che molti ricordano le interviste con trucco delle “Iene” che mettevano in evidenza l’ignoranza di tantissimi parlamentari anche su fatti noti ed eclatanti della storia italiana e mondiale, e perfino dell’attualità corrente.
Posto, per fare un esempio, che voi siate titolari di una falegnameria, paghereste oltre 20.000 euro al mese (cifra approssimata per gran difetto) per un dirigente della vostra azienda che non sa cosa sia un pensile da cucina o una finestra con scure? Io credo di no…
E allora perché, essendo tutti titolari dell’azienda che si chiama Repubblica Italiana, dobbiamo consentire di avere e pagare profumatamente dirigenti come quelli di cui stiamo parlando?
Io comincerei a preparare i forconi …

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